Vi vogghiu
fari cuntenti… Una volta un re fece una festa e c’erano le principesse
più belle del regno. Ma un soldato che faceva la guardia vide passare
la figlia del re. Era la più bella di tutte e se ne innamorò subito…
Ma, ma che poteva fare un povero soldato a paragone con la figlia del
re! Basta! Finalmente, un giorno riuscì a incontrarla e ci disse che
non poteva più vivere senza di lei. E la principessa fu così
impressionata del suo forte sentimento che ci disse al soldato: “Se saprai aspettare cento giorni e cento
notti sotto il mio balcone, alla fine, io sarò tua!”. Minchia,
subito il soldato se ne andò là… e aspettò un giorno, due giorni e
dieci e poi venti. E Ogni sera la principessa controllava dalla
finestra ma quello non si muoveva mai. Con la pioggia, con il vento,
con la neve era sempre là. Gli uccelli ci cacavano in testa e le api se
lo mangiavano vivo, ma lui non si muoveva. Dopo novanta notti era
diventato tutto secco, bianco e ci scendevano le lacrime dagli occhi e
non poteva trattenerle ché non aveva più la forza manco per dormire…
mentre la principessa sempre che lo guardava. E… arrivati alla
novantanovesima notte il soldato si alzò, si prese la sedia e se ne
andò via. – Ma come, alla fine!? – Si, proprio alla fine… e non mi
chiedere la spiegazione, perché non la so! – Solo ora ho capito perché
il soldato andò via proprio alla fine. Sì, bastava un’altra notte e la
principessa sarebbe stata sua. Ma lei poteva anche non mantenere la sua
promessa. Sarebbe stato terribile. Sarebbe morto. Così invece, almeno
per novantanove notti, era vissuto nell’illusione che lei fosse lì ad
aspettarlo. –Fai come il soldato, vattinni, chista è terra maligna!
(Dal film, Nuovo Cinema Paradiso, di Giuseppe Tornatore, dialogo di
Alfredo e Salvatore)
Solo adesso ho capito che questa è la filosofia, il principio
ispiratore della nostra vita…
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it