Una nota
provocatoria
L’istituzione - scuola si aggiorna. Internet dilaga rivoluzionando le
strategie e gli approcci didattico educativi tradizionali.
Il cartaceo cede alle nuove tecnologie della comunicazione
informatizzata. Tra le vittime, oltre i vecchi insegnanti : il
vecchio caro registro, e le tanto attese e temute
pagelle quadrimestrali. D’ora in poi, a rendicontare –
giorno per giorno- ai genitori l’andamento didattico-
disciplinare dei propri figliuoli ci penserà la macchina del
computer che , on line, in tempo reale, visivamente
su display, illustrerà la situazione generale
della classe sia riguardo al profitto degli
alunni sia ad eventuali loro
assenze verificate nel corso delle lezioni. Niente
più penne ma pennini ,semmai, si vedranno in giro, per
incamerare velocemente dati e informazioni di ogni genere .
Addio libretti da firmare e sottoscrivere; addio, foglietti
volanti e missive madreternali per giustificare ritardi o
permessi d’uscita anticipata dei figli, ecc. ecc. Addio . Chi di
voi pensava di scampare a questa fiumana del progresso, si
sbagliava! Mi domando: così "bittata" la comunicazione, sarà migliore, e migliorato, sotto il profilo del controllo e della resa didattico-educativa, il rapporto con il giovane studente e con la sua famiglia ? E potranno veramente fare a meno, gli insegnanti, del contatto fisico periodico con le famiglie rinunziando al tradizionale colloquio a quattr’occhi per discutere insieme dei problemi dei giovani? Personalmente non lo credo; anzi, ritengo che la scuola-istituzione, come insieme sistemico commetterebbe un grosso errore, "meccanizzando", per così dire, i rapporti famiglia-scuola- alunno.
Vorrei ricordare, sommessamente, che l’efficienza organizzativa non va confusa con l’efficacia degli obiettivi educativi p e r s o n a l i cui deve essere finalizzata, in primis, l’organizzazione della scuola . In caso contrario, rischieremo di trattare con algidi numeri e statistiche e diagrammi e medie matematiche, con ragionamenti binari che contraddicono e isteriliscono le radici stesse dell’ antica e gloriosa storia del nostro umanesimo classico.
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com