“Da giovane ho fumato
qualche canna, ma una volta mi andò via la testa a tal punto da
spaventarmi : quindi, dissi basta…” Così , Miccichè, candidamente
alla Zanzara su Radio24.
Che tempi ! Un tempo, cannandosi, per intervalla insaniae (negli
intervalli di lucidità) poteva succedere anche che uno di ingegno
partorisse un poema non privo di “ars“ ( ovverosia, di talento
artistico). Capitò -tra gli altri – così si tramanda – a
Lucrezio. Oggi si producono altri capolavori : che
Micciché, aegrotus iuvenis, onorevole politico per
intervalla cannae salga ai palazzi dell’ ARS
per amministrare la res publica sicliiensis, e
segga sugli scranni del Parlamento siciliano senza neppure
poter vantare un particolare “ingenium”, e che rilasci grani di
resipiscente saggezza. Ma in che mondo stiamo vivendo! Ora,
tralasciando il resto delle confessioni del Nostro, mi domando : sono
questi gli esempi di meritocrazia etica e politica da lasciare ai
nostri giovani , le prospettive di antropologia culturale e
le proposte da tramandare alle generazioni venture? Intendiamoci:
ognuno nell’ambito del suo vivere privato, e da privato cittadino
, può fare quello che vuole, senza obblighi confessionali di nessun
genere! Io non sono per questa politica dell’outing; la trovo di
una teatralità mediatica avvilente e pietosa e
compassionevole per un politico deputato a rappresentarci !
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com