Il corso Programmatori e il corso Geometra dell'ITS E. Fermi di
Vittoria (RG) vincono con un progetto interessantissimo di sito web "La notte e il
giorno", il primo premio Tiziano Terzani umanizzazione della medicina
e flussi migratori. Quando a scuola è arrivato il bando di concorso
relativo al IV Premio nazionale intitolato a Tiziano Terzani per
l’umanizzazione della medicina ci siamo sentiti all’inizio spiazzati
perché si trattava di un argomento che sembrava esulare dalle nostre
ricerche e da quelle problematiche che si affrontano in genere a
scuola. Tante le domande che ci siamo poste all’inizio: la salute, la
malattia, la morte, sono argomenti per “addetti ai lavori”? E, i nostri
ragazzi, così proiettati spasmodicamente verso la vita, sarebbero stati
disponibili ad avviare una riflessione su una problematica così
difficile da approfondire?
Tuttavia, il nome di Tiziano Terzani ci ha subito intrigato.
Lo abbiamo ricordato in un reportage televisivo, seduto sulla parte
posteriore di una specie di risciò, con le gambe penzoloni e con il
microfono in mano, incurante della difficoltà della sua posizione,
parlava con entusiasmo e sensibilità, con quel suo modo tutto personale
di fare giornalismo, il suo andare “autre”, la sua volontà di
"comprendere", la sua adesione al Mondo.
Insomma, un “modello” per noi tutti, giovani e adulti, per coloro che
non vogliono soffocare l’individualismo in una sorta di
omologazione universale.
Ebbene, abbiamo letto…ci siamo documentati , abbiamo affrontato i “temi
della salute e della malattia nella prospettiva della responsabilità
individuale e del multiculturalismo” come si evince dal bando del
concorso.
Questa tematica, benché ” scomoda”, ha subito catalizzato l’attenzione
dei ragazzi.
I nostri alunni del corso Programmatori e del corso Geometri
hanno grande dimestichezza con i computer, studiano quello spazio
virtuale costituito da internet e i meccanismi relativi a Facebook,
Twitter ecc.
Si tratta tuttavia di un tecnicismo che non trascura le altre
dimensioni.
A scuola, infatti, tecnicismo, formalismo, scientismo, sono sempre
associati e superati da altre istanze che ci riportano alla sfera della
coscienza.
A scuola,più che in altri spazi culturali, non si dimentica che
noi esseri pensanti, non siamo riducibili solo al razionale e al
funzionale.
Noi siamo anche magma immaginativo, creatori di simboli, eredità mitica.
Accanto all’intelligenza ci sono le emozioni.
Anzi, l’intelligenza è emotiva, come afferma Golemann nel suo famoso
saggio.
E’ la sfera della coscienza che crea quello spazio in cui può nascere
un dibattito, lo spazio cioè dove si esercita la libertà e si assume la
responsabilità delle azioni.
Si lega a tali riflessioni, la scelta di creare un sito web per il
Concorso, intitolato “La notte e il giorno” che affronta il problema
dell’umanizzazione della medicina collegato ai flussi migratori,
scegliendo come campo d’indagine la nostra città, Vittoria, in
provincia di Ragusa, nella parte sud della Sicilia. Più a sud di Tunisi!
Vittoria si avvia ormai a diventare una città multietnica per la
presenza di immigrati provenienti da varie parti del mondo.
Maghrebini, romeni,albanesi,ucraini,polacchi,cinesi , convivono con noi
in uno spazio che deve essere ridefinito, quello della nostra
“identità”.
Le identità, infatti, cambiano, si evolvono anche per l’incontro con le
nuove culture con cui si è a contatto.
Il sito web da noi realizzato è suddiviso in varie pagine : inizia con
un cortometraggio “La notte e il giorno”, sui flussi migratori, da cui
abbiamo tratto il nome da dare al nostro sito; continua con interviste,
realizzate a Vittoria a medici,immigrati, e a tre sacerdoti impegnati
sul fronte dell’integrazione;
prosegue con una pagina dedicata al "nostro" Tiziano Terzani e al suo
libro "Un altro giro di giostra"; segue uno spazio relativo alla
legislazione sull'immigrazione e si conclude con una breve raccolta di
brani tratti dalla letteratura per riflettere sul rapporto
medico-paziente.
Dunque, dal "generale" al "particolare", per poi tornare al
"generale"…la nostra riflessione ci ha dato la possiblità di
aprirci al dialogo su una problematica che rimane, tuttavia,
ancora aperta ad altre implicazioni, in tutta la sua attualità.
Abbiamo aperto una finestra su ciò che ci circonda e l’aria che abbiamo
respirato ci ha dato il sentore di possibili consapevolezze.
Per risolvere i problemi, infatti, è necessario comprendere,
riflettere, capire il perché e dunque assumere un atteggiamento di
responsabilità, individuale e collettiva che ci renda cittadini più
consapevoli di questo villaggio globale che è il mondo.
La docente referente
Maria Teresa
Scavone