Non dire gatto
se non ce l'hai nel sacco. Parafrasando un detto polibiano, del nostro
collaboratore Polibio, e una vecchia metafora per dire che forse è
ancora troppo presto per vedere i 426 dirigenti scolastici siciliani
del tutto sanati dopo l'approvazione del Lodo Siragusa al Senato,
avvenuta il 23 scorso in commissione cultura a maggioranza e non
all'unanimità. Vediamo intanto cosa dice il testo: tre tipologie di
intervento: 1) i 426 dirigenti che alla data di entrata in vigore della
legge prestano servizio con funzioni di preside sosterranno una
prova scritta sull’esperienza maturata nel corso del servizio; 2) i
candidati inclusi in graduatoria e non ancora assunti, sosterranno una
prova scritta su un progetto elaborato su un argomento tra quelli che
sono stati svolti nel corso di formazione; 3) ai candidati che hanno
partecipato alle prove scritte, la rinnovazione della procedura
concorsuale consisterà in una nuova valutazione degli elaborati. A
costoro sono riservati i posti che si renderanno vacanti e disponibili
negli anni scolastici 2010/2011 e 2011/2012 nella Regione Sicilia.
Il primo punto ha in sé i
crismi del ridicolo perchè si tratta di un compito che si può benissimo
fare a casa e poi ricopiarlo nel corso degli esami, visto che è nota la
traccia. Fra l'altro nel Lodo si legge: “A seguito del superamento di
tale prova scritta con esito positivo, sono confermati i rapporti di
lavoro instaurati…”. In altre parole si dà già per scontato il
superamento della prova, perchè altrimenti si sarebbe detto in altro
modo e non: a seguito del superamento con esito positivo; è chiaro che
il superamento ha esito positivo, mentre nel punto 3 si afferma che per
tutti i partecipanti allo scritto si valuteranno gli elaborati
che a suo tempo furono ritenuti non idonei. Non ci sono cavilli
giuridici, ma semplici norme così semplicemente espressi che lasciano
perplessi, come quest'ultima che pretende di rivedere gli elaborati già
giudicati e corretti. Ma a parte questo dicevamo della gatta nel sacco
e questo metafora l'ha capita l'Anp che ha subito scritto al presidente
Napolitano chiedendo di non perdere tempo e firmare la legge che poi
dovrebbe andare in Gazzetta Ufficiale. Infatti il primo scoglio è
proprio rappresentato dal presidente della Repubblica che se subodora
elementi di incostituzionalità sicuramente non firma. E gli elementi
per farlo ci sono, soprattutto relativamente al punto 3, quando si dice
che la rinnovazione per i candidati bocciati consisterà “ in una nuova
valutazione degli elaborati”. Ora è noto che gli elaborati devono
essere anonimi mentre, alla data odierna, quasi tutti i temi sono stati
resi noti e pare che alcuni siano stati anche pubblicati, mentre
altri sono stati letti in diretta a Rai3. Ma posto pure che Naplitano
firmi occorrerà, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, un
decreto del Miur che imponga al commissario ad acta, nominato per
rifare il concorso sulla base dell'annullamento del concorso da parte
della sentenza del Cga, di non procedere alle prove scritte, fissate
già per il 14 e 15 dicembre prossimo. Un concatenamento di date e di
norme che se sfuggono al controllo vanificano quando le due commissioni
parlamentari, Camera e Senato, hanno finora fatto. Ma non finisce qui
la vicenda, perchè, posto che tutto vada secondo la tempistica più
favorevole ai 426 dirigenti siciliani, i ricorrenti sono già pronti,
all'indomani della revoca del concorso e della promulgazione del Lodo
Siracusa, a presentare ricorso al Tar per richiedere la sospensiva
della Legge per incostituzionalità, sia perchè una legge non può
sovvertire una sentenza del Cga e sia perchè non si può ricorreggere un
compito già corretto e il cui redattore è già noto. Si può dunque
affermare a questo punto che il gatto è già nel sacco? Forse l'unica
certezza, come ha affermato più volte Polibio, è la richiesta di danni,
materiali e morali, da entrambi le parti: dei 426 presidi congelati e
degli oltre 1000 colleghi respinti, almeno a detta della
commissione.
Pasquale Almirante