Il Festival si propone di diffondere la Chimica Verde a diversi livelli sociali: scuola, università e ricerca, settore produttivo e privati cittadini. La conoscenza di questa materia aiuta a far maturare una coscienza “verde” nei cittadini e nei leader di domani, basata su nozioni scientifiche e non su preconcetti, poco utili alla tutela dell’ambiente e della salute. L’università e la ricerca devono contribuire ad aumentare le nostre conoscenze di base su prodotti e processi eco-compatibili che possano sostituire quelli attualmente utilizzati, coerentemente con la definizione di Chimica Verde, supportando così il settore produttivo. Sotto la spinta di regolamenti a tutela dell’ambiente e della salute sempre più restrittivi e in risposta alla pressione del mercato - che oggi risente della presa di coscienza dei consumatori - l'industria deve impegnarsi per indirizzare i processi produttivi (materie prime, reazioni, consumo energetico ecc.) e i prodotti verso una maggiore eco-compatibilità, oggi sempre più sinonimo di competitività.
I seminari delle tre giornate saranno rivolti a destinatari specifici diversi: la prima giornata è dedicata principalmente alla scuola, la seconda all’università e alla ricerca e la terza all’industria e all’innovazione e competitività. Le mostre saranno aperte ad ogni tipo di visitatore e vedranno espositori istituzionali, accademici e del mondo produttivo (es. settore energetico). Le esperienze di didattica informale, coordinate dal dott. Filippo Saracino, sono destinate principalmente al mondo della scuola e faranno verificare in prima persona agli studenti i vantaggi dell’adozione della chimica verde rispetto a quella tradizionale, con esperimenti mirati, curiosi e significativi.
La Chimica Verde - che la IUPAC, International Union of Pure and Applied Chemistry, definisce come: “l’invenzione, la progettazione e l’uso di prodotti chimici e processi per ridurre od eliminare l’uso e la produzione di sostanze pericolose” - si pone come un approccio relativamente nuovo alla chimica. Infatti, nasce già agli inizi del 1900, ma i suoi principi vengono sistematizzati solo agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso. In quest’ottica la Chimica Verde rappresenta uno dei contributi più significativi della scienza e della ricerca al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile. Quest’ultimo però non può prescindere dalla divulgazione, dallo studio e dall’applicazione di questa “disciplina” a diversi livelli sociali: scuola, università e ricerca, settore produttivo e privati cittadini.
La segreteria scientifica del festival è curata dal dott. Vincenzo Cagnazzo (INCA Lecce), dalla dott.ssa Leonalba Lauria (INCA Roma) e dal dott. Fulvio Zecchini (INCA Venezia).
- Web
- 1° Festival Chimica Verde <http://incaweb.org/festivalcv1/>
da sophia.it