OLIMPIADI DI FISICA: Ieri per duecento studenti prova di selezione in vista delle finali nazionali di aprile. Né geni né secchioni, solo appassionati
Data: Sabato, 16 febbraio 2008 ore 11:43:24 CET
Argomento: Rassegna stampa


14.02.2008. Non chiamateli geni o secchioni. Ragazzi alla moda, con look di tendenza e voglia di divertirsi e non certo chini a sgobbare sui libri per interi pomeriggi. Questo è il primo mito da sfatare nei confronti dei partecipanti alle Olimpiadi di Fisica.

Una manifestazione giunta ormai alla sua ventiduesima edizione e promossa dall’Aif, l’Associazione per l’insegnamento della Fisica. I ragazzi che hanno superato le prove, predisposte a dicembre in ogni singolo Istituto, sono stati ammessi alla Gara Locale, svoltasi ieri all’interno del Dipartimento di Fisica (Polo 1, comprendente studenti di Catania e provincia, Siracusa e Lentini), e nel laboratorio nazionale del Sud (Polo 2, comprendente Ragusa, Enna, Caltanissetta e Agrigento) della Cittadella di Catania. I concentratissimi partecipanti sono stati selezionati tra gli studenti del triennio finale di 19 istituti superiori, sebbene non manchino dei giovani esterni di secondo anno, e si sono confrontati in una prima prova della durata di 1’20" su 10 quesiti di fisica generale, e in una seconda prova, con tempo massimo a disposizione di 1’40", su 4 problemi di fisica.

Le professoresse Maria Antonella Cassarino e Maria Luisa Lizzio, docenti di matematica e fisica rispettivamente del Liceo Maiorana di San Giovanni La Punta e del Convitto Cutelli di Catania, sono le referenti locali della manifestazione, che individuerà tra gli oltre duecento partecipanti di ieri, due candidati, uno per polo, da inviare alle nazionali del 17- 19 aprile.

La professoressa Cassarino precisa: «Ci sono delle belle intelligenze tra questi giovani, ecco perché diventa motivante come gara. Ci rincuora constatare che nonostante tutto le vocazioni in campo scientifico non mancano». In ambito statistico i numeri le danno ragione, e la professoressa Lizzio conferma un dato rincuorante: «Finalmente c’è anche un incremento femminile, con un dato che passa dal 22 al 25% rispetto all’anno scorso.

Di sicuro la parte più difficile è costituita dai problemi, parecchio impegnativi». E i ragazzi cosa ne pensano? Chiara Marano, del Liceo Ginnasio "M. Amari" di Giarre, dichiara: «In effetti i problemi richiedono una grande memoria, devi ricordare tutte le formule e devi eseguire calcoli complessi. Anche se in Italia non è una prospettiva esaltante io non rinuncio alla mia passione». Idee chiare e grande determinazione, a differenza di due coetanei capitati lì più per il piacere della competizione che per amore smisurato della fisica; Luca Monaco, del Liceo Maiorana, ci confessa: «E’ una materia che mi piace, ma come tante altre. Ho partecipato ad analoghe gare di matematica o di latino, ma penso che sceglierò Economia all’Università" e Salvatore Peluso del "Megara" di Augusta, contesta le difficoltà riscontrate dai colleghi e afferma: «La prova era fattibile; i problemi erano difficili ma non impossibili. Io personalmente la vivo come un gioco». Fisica sopra ogni cosa? E invece no, ci spiazza dichiarando: «La mia materia preferita è l’Inglese e penso che mi iscriverò in Ingegneria. Non credo di vincere perché ho visto gente più preparata di me».

Forse non saranno "geni", di sicuro non sono secchioni, ma avere le idee chiare a diciotto anni, in Italia, è già un requisito che merita una medaglia.

SAMANTHA VIVA (da www.lasicilia.it)







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