L’ufficio scolastico provinciale è già al lavoro per il
gran numero di docenti - circa 350 - in servizio nella
scuola primaria, secondaria di primo e di secondo
grado, che andranno in pensione a partire dal prossimo
primo settembre. Si tratta di lavoratori della
scuola che hanno raggiunto 35 anni di contributi e
minimo 58 anni di età; ovviamente, vi sono lavoratori
che, come abbiamo detto in altre occasioni, pur
potendo rimanere in servizio, preferiscono andare in
pensione. A questi bisognerà aggiungere gli insegnanti
della scuola primaria, dipendenti del personale Ata e dirigenti scolastici: in totale il primo settembre
lasceranno la scuola catanese circa 600 persone.
Posti che, in buona parte, saranno occupati dai docenti
che hanno chiesto la mobilità, i cui termini sono
scaduti il 5 scorso. Avranno la sede scolastica definitiva
gli insegnanti che sono stati immessi nei
ruoli nella scorsa estate e che ebbero la sede provvisoria.
Ora, molti sperano che con i prossimi pensionamenti
possano avvicinarsi nel luogo di residenza.
Come è noto, le tante lamentele di questi neo immessi
nei ruoli nell’agosto scorso scaturirono per il
fatto che furono loro assegnati posti inclusi nell’organico
di diritto (quasi tutte sedi disagiate) mentre
quelli dell’organico di fatto (posti migliori) sono
stati scelti dai precari. Conseguenze: molti supplenti
hanno avuto l’incarico annuale vicino casa. Con la
mobilità, tutti i docenti che lo scorso anno hanno
maturato il diritto alla nomina, finalmente, come si
è detto, potranno avvicinarsi nel posti di residenza.
Situazione tutt’altro che agevole per i molti precari
catanesi i quali, per entrare subito di ruolo hanno
scelto uffici scolastici provinciali del Nord; tanti,
per esempio, in quest’anno scolastico in linea di
massima stanno svolgendo servizio in scuole della
Lombardia e del Veneto. In base all’ordinanza detti
docenti dovranno rimanere per ben tre anni nell’ ex
provveditorato che li ha in organico, per cui la sede
definitiva sarà assegnata nell’ambito della provincia
in cui in atto sono titolari.
L’unica scappatoia per poter
rientrare, sia pure in via temporanea, è l’assegnazione
provvisoria di durata annuale su posti che rimarranno
vacanti dopo i movimenti dei titolari nella
provincia di Catania, le sistemazioni e le assegnazioni
provvisorie dei docenti che sono in servizio stabile
nel nostro territorio. Ovviamente, per i catanesi
"nordisti" rientrare, anche per un solo anno , magari
in sede disagiate, potrebbe essere l’unica scappatoia
per alleviare i disagi per sedi occupate oltre
mille chilometri da casa.
Ritornando ai prossimi pensionamenti, la signora Cannavò, funzionario dell’ufficio scolastico
provinciale
è al lavoro per preparare l’aggiornamento
della carriera dei pensionati e quindi inviare il carteggio
all’Inpdap per l’attribuzione del trattamento
mensile di quiescenza e della buonuscita. Un lavoro
tutt’altro che facile; lo stesso farà il suo collega Marchese,
che dopo il pensionamento della signora Ragusa,
si occuperà delle cessazioni dal servizio dei docenti
in attività nella scuola dell’infanzia e primaria.
MARIO CASTRO (da
www.lasicilia.it)