Da settembre in pensione 350 docenti. Il Csa già al lavoro per preparare gli aggiornamenti. In totale da coprire un vuoto di 600 unità.
Data: Giovedì, 14 febbraio 2008 ore 00:43:38 CET
Argomento: Rassegna stampa


L’ufficio scolastico provinciale è già al lavoro per il gran numero di docenti - circa 350 - in servizio nella scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado, che andranno in pensione a partire dal prossimo primo settembre. Si tratta di lavoratori della scuola che hanno raggiunto 35 anni di contributi e minimo 58 anni di età; ovviamente, vi sono lavoratori che, come abbiamo detto in altre occasioni, pur potendo rimanere in servizio, preferiscono andare in pensione. A questi bisognerà aggiungere gli insegnanti della scuola primaria, dipendenti del personale Ata e dirigenti scolastici: in totale il primo settembre lasceranno la scuola catanese circa 600 persone.

Posti che, in buona parte, saranno occupati dai docenti che hanno chiesto la mobilità, i cui termini sono scaduti il 5 scorso. Avranno la sede scolastica definitiva gli insegnanti che sono stati immessi nei ruoli nella scorsa estate e che ebbero la sede provvisoria. Ora, molti sperano che con i prossimi pensionamenti possano avvicinarsi nel luogo di residenza.

Come è noto, le tante lamentele di questi neo immessi nei ruoli nell’agosto scorso scaturirono per il fatto che furono loro assegnati posti inclusi nell’organico di diritto (quasi tutte sedi disagiate) mentre quelli dell’organico di fatto (posti migliori) sono stati scelti dai precari. Conseguenze: molti supplenti hanno avuto l’incarico annuale vicino casa. Con la mobilità, tutti i docenti che lo scorso anno hanno maturato il diritto alla nomina, finalmente, come si è detto, potranno avvicinarsi nel posti di residenza.

Situazione tutt’altro che agevole per i molti precari catanesi i quali, per entrare subito di ruolo hanno scelto uffici scolastici provinciali del Nord; tanti, per esempio, in quest’anno scolastico in linea di massima stanno svolgendo servizio in scuole della Lombardia e del Veneto. In base all’ordinanza detti docenti dovranno rimanere per ben tre anni nell’ ex provveditorato che li ha in organico, per cui la sede definitiva sarà assegnata nell’ambito della provincia in cui in atto sono titolari.

L’unica scappatoia per poter rientrare, sia pure in via temporanea, è l’assegnazione provvisoria di durata annuale su posti che rimarranno vacanti dopo i movimenti dei titolari nella provincia di Catania, le sistemazioni e le assegnazioni provvisorie dei docenti che sono in servizio stabile nel nostro territorio. Ovviamente, per i catanesi "nordisti" rientrare, anche per un solo anno , magari in sede disagiate, potrebbe essere l’unica scappatoia per alleviare i disagi per sedi occupate oltre mille chilometri da casa.

Ritornando ai prossimi pensionamenti, la signora Cannavò, funzionario dell’ufficio scolastico provinciale è al lavoro per preparare l’aggiornamento della carriera dei pensionati e quindi inviare il carteggio all’Inpdap per l’attribuzione del trattamento mensile di quiescenza e della buonuscita. Un lavoro tutt’altro che facile; lo stesso farà il suo collega Marchese, che dopo il pensionamento della signora Ragusa, si occuperà delle cessazioni dal servizio dei docenti in attività nella scuola dell’infanzia e primaria.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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