LE TANTE INCOGNITE DEI CORSI DI RECUPERO
Data: Martedì, 12 febbraio 2008 ore 09:58:30 CET
Argomento: Rassegna stampa


Che ne sarà dei ragazzi respinti agli esami cosiddetti di riparazione di fine agosto? Dovranno ripetere l’anno (via dunque il fardello dei debiti) e essere inseriti nella classe di provenienza purché essa non superi il numero massimo di 31 alunni. E se li supera? Saranno iscritti da qualche altra parte, a meno che, come al solito, non si decida di accettarli comunque, sforando qualsiasi tetto.

Il Ministero, di fronte alla spinosa questione degli organici di diritto che devono essere conclusi in tempi accettabili per consentire con regolarità l’avvio del nuovo anno scolastico, ha preferito forzare ulteriormente il numero di alunni per classe, in modo che l’organico di fatto possa avere il suo normale iter burocratico, dimenticando però che se l’alunno cambia corso deve pure cambiare libri e docenti a tutto danno sempre delle famiglie. D’altra parte le contrazioni dell’organico non sono fatti recenti e siccome bisogna risparmiare sul bilancio dello Stato nei meandri della scuola si trova sempre un luogo possibile.

Stesso discorso per i corsi di recupero che rischiano di diventare una burla, amara purtroppo, se il collegio dei docenti non si rimbocca le maniche e sceglie quali materie debbano essere prioritarie e a quali condizioni avviarli di fronte a più discipline da recuperare o a fronte di un numero considerevole di voti insufficienti.

La faccenda è dunque delicata, perché da un lato il ministro chiede un minimo di 15 ore per materia da recuperare ma dall’altro non assegna fondi sufficienti per pagare i professori, per cui potrebbe essere persino possibile che le famiglie debbano provvedere a loro spese. Questa scelta, tanto pericolosa quanto scelleratissima, creerebbe disparità di trattamento non solo in riferimento all’alunno interessato ma anche alla disciplina; ma creerebbe pure un bel grattacapo al docente che ha il compito di esaminare il candidato, diviso fra il rigore professionale e la consapevolezza della inefficienza della scuola. E non solo. Ma se le famiglie non vengono informate in tempo, correttamente e compiutamente, ci potrebbero essere gli estremi dell’omissione di atti di ufficio del dirigente responsabile, visto che la bocciatura implica ulteriori spese per la formazione dei ragazzi. E lo stesso dicasi nel caso in cui si costringono le famiglie a pagarsi la ripetizione privata anche se, per ristrettezze economiche, non possono farlo oppure anche non vogliono, considerato ancora che fino a 16 anni vige l’obbligo di istruzione e tutti i cittadini hanno pari dignità.

Una scuola dunque che non ottemperi con precisione ai dettami, oltre che del Ministero, anche di una pressione morale e legale, è una Istituzione raffazzonata. Chi pensa dunque alla scuola come luogo di ordine e di tranquillità deve essere smentito perché le procedure sono trattate per lo più alla buona, secondo un andazzo che fa spesso leva sulla non partecipazione delle famiglie e sulla assenza di controllo democratico da parte dei professori quasi sempre lasciati soli a sbrigarsela con le incombenze anche le più delicate. Come questa, benché sia una mina navigante relativamente ai debiti pregressi e al sostegno che dovrebbero scattare al termine del primo quadrimestre.

Se si guarda a quell’altra che il Ministero ha innescato a conclusione dell’anno non c’è da stare allegri. E’ fatto noto ormai che tantissime scuole hanno fatto sapere, con delibere collegiali, che ad agosto non si possono effettuare recuperi, e non solo perché i professori escono per lo più dagli esami di stato che possono includere anche tutto luglio, ma anche perché l’ordinanza stessa sarebbe illegittima in quanto il decreto legislativo del 1994 dispone che «le attività didattiche, comprensive anche degli scrutini ed esami, si svolgono nel periodo compreso tra il primo settembre e il 30 giugno». E siccome l’attività di recupero è didattica a tutti gli effetti, ci sarebbe una violazione di legge. Che accadrà?

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







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