SI SCRIVE ''ABAZIA'' O ''ABBAZIA''?
Data: Domenica, 10 febbraio 2008 ore 11:53:24 CET
Argomento: Rassegna stampa


Vorrei sapere se si scrive “abazia” o “abbazia”. Sabrina Infantini

Abazia è variante oggi da considerare antiquata e desueta di abbazia. Scriveva il Dizionario del Tommaseo-Bellini dopo la metà dell’Ottocento, a proposito di abazia nel significato di ‘dignità di abate’: «in questo senso la voce è più viva che in altri; e potrebbesi serbare abazia alla dignità, abadia, o più comunemente badia, al luogo e all’istituzione». Non andò poi così. Abbazia si è affermato a scapito di abazia in tutte le accezioni della voce.

Nel significato di ‘beneficio ecclesiastico connesso al monastero’, la parola abbazia è attestata per la prima volta in italiano negli scritti di Monsignor Giovanni della Casa (prima del 1556). Nel significato concreto di ‘monastero’, già dal 1483.

In realtà le forme più antiche sono quelle che proseguono per via popolare il latino abbatia(m) (da abbas ‘abate’), cioè badia (prima attestazione nel 1211) e abbadia (fine del 1100). Nel primo caso, si realizza un’aferesi di (l’)a- interpretato come articolo. In entrambe le forme, vi è la sonorizzazione dell’occlusiva per influsso settentrionale (passaggio dal -t- latino alla -d- in italiano). In seguito, abbazia e abazia, vengono desunte per via di libresco prelievo dal latino (con consueta assibilazione di -ti- che dà esito -tsi).
 Non mancano i toponimi che recano il ricordo di insediamenti monastici: Abbadia Cerreto (Lodi), Abbadia Lariana (Lecco), Abbadia San Salvatore (Siena), Badia (Bolzano), Badia Calavena (Verona), Badia Pavese (Pavia), Badia Polesine (Rovigo), Badia Tedalda (Arezzo), oltre a Val Badia (Alto Adige).






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