- Respinte le dimissioni di un docente di scuola media contrario ai metodi «soft» dei colleghi
«Il prof usi pazienza con i casi difficili»
- In aumento le iscrizioni
- Respinte le dimissioni di un docente di scuola media contrario ai metodi «soft» dei colleghi
«Il prof usi pazienza con i casi difficili»
L'altolà ai nostalgici della severità educativa, a favore di una prassi didattica flessibile, viene dalla Cassazione.
ROMA. I professori, soprattutto se hanno a
che fare con le classi di ragazzini adolescenti,
devono avere «pazienza e tolleranza,
oltre alle specifiche conoscenze psicopedagogiche
dell’età evolutiva» per affrontare le
ore di lezioni con allievi che sono considerati
«casi difficili» per i loro comportamenti
turbolenti. Insomma, ci vuole una «pazienza
di Giobbe». Lo sottolinea la Cassazione,
che ha riconosciuto la mancanza di requisito
della «giusta causa» nelle dimissioni
presentate da un insegnante di lettere
della scuola media del Conservatorio S. Annunziata
di Firenze.
Massimo C., docente contrario ai «metodi
soft» che i suoi colleghi intendevano usare
nei confronti di un allievo della prima
media particolarmente agitato, ha deciso di
lasciare. Fin dall’inizio dell’anno, appena
arrivato in prima media, nel settembre
1999, il ragazzino in questione - adottato da
una famiglia fiorentina e proveniente da un
orfanotrofio brasiliano, con alle spalle cinque
anni di vita nelle favelas - aveva mostrato
un «carattere aggressivo» e aveva
compiuto «episodi gravi», fra cui rinchiuso
in classe e gettato via la chiave; dato un calcio
a un professore rivolgendogli espressioni
triviali; scagliando un barattolo di vernice
e aveva agitato un ombrello contro un altro
docente.
Stressato da tanta indisciplina, il professore
di lettere voleva che fossero presi provvedimenti
disciplinari e riteneva la scuola,
in quanto datore di lavoro, obbligata ad
adottare «tutte le misure necessarie a tutelare
l’integrità del dipendente» come stabilito
dall’art. 2087 del Codice civile. Dopo
una riunione dei docenti, con l’intervento di
una psicologa, si decise invece di perseguire
l’obiettivo «di riuscire a tenere in classe
l’allievo scalmanato il più possibile in
modo corretto, altrimenti allontanarlo per
educarlo al rispetto delle regole». Insomma,
si era deciso di tenere un «atteggiamento
flessibile e soft» che, nel prosieguo dell’anno
scolastico, diede buoni frutti in quanto la
condotta dell’allievo migliorò gradualmente,
tanto che la sua «perdurante vivacità
non era dissimile da quella di altri compagni
di classe». Ma il professore visto che
nessuno voleva ricorrere alle manieri forti,
presentò le dimissioni e chiese una indennità
di circa tremila euro alla scuola.
In primo grado il tribunale di Firenze,
nel 2002, aveva riconosciuto al docente
l’indennità, in quanto «era stato costretto a
dimettersi a causa della condotta dello studente,
fonte di turbativa delle lezioni scolastiche
e anche fonte di pericolo per sé e per
altri». La Corte d’appello di Firenze, nel
2004, ribaltò il verdetto sostenendo che
nel bagaglio professionale di ciascun docente
di scuola media è «necessaria la presenza
di doti di pazienza e tolleranza».
Adesso la Suprema Corte ha giudicato «coerente» la decisione dei giudici di secondo
grado, e ha respinto il ricorso del professore
intransigente.
GIANCARLO COLOGGI (da www.lasicilia.it)
In aumento le iscrizioni
ROMA. Un trend complessivo di crescita degli alunni quantificabile intorno alle
10.000 unità. È quanto emerge dai dati non ancora definitivi relativi alle iscrizioni
per l’anno scolastico 2008-2009 (il termine per presentare le domande scadeva
ieri). La tendenza è emersa durante l’incontro svoltosi tra i tecnici del ministero
della Pubblica Istruzione e i sindacati per la definizione del decreto
interministeriale (da emanare di concerto con il ministero dell’Economia) sugli
organici del personale docente. Una forte crescita nella scuola secondaria di
primo grado (ex medie) pari a circa 20.000 unità e un piccolo incremento di circa
2.000 unità nella primaria (elementari) è compensato da un calo significativo
nella secondaria di secondo grado (superiori): circa 12.000 studenti.
(da www.lasicilia.it)