STIPENDI EUROPEI E AREA DI CONTRATTAZIONE SEPARATA PER I DOCENTI?
Data: Venerd́, 01 febbraio 2008 ore 14:59:58 CET
Argomento: Comunicati


Da Pisa il Partito democratico chiede:
 stipendi europei ed area di contrattazione separata per i docenti

Il 29 gennaio si è tenuto a Pisa, nell’aula magna del Liceo Dini, un importante Convegno, organizzato dal Coordinamento provinciale di Pisa del Partito democratico  dedicato a “QUALITA' DEL LAVORO DEGLI INSEGNANTI QUALITA' DELLA SCUOLA PUBBLICA”.
 Presenti il sottosegretario all’ Università e alla Ricerca, Luciano Modica e la sottosegretaria alla Pubblica istruzione, Letizia De Torre, nonché diversi relatori, tra cui Domenica Chiesa , i coordinatori dei gruppi  (G. Giovannone, Ciro Sbrana) che hanno elaborato diverse proposte politiche e culturali sulla Scuola e sui docenti,  nonché i rappresentanti di sindacati ed associazioni, tra cui anche la Gilda degli Insegnanti.
 Massimo Baldacci, del PD pisano, ha aperto i lavori chiarendo i motivi di questo Convegno: 
   La decisione di tenere questo convegno sulla professionalità degli insegnanti come momento di lancio del forum provinciale del Partito Democratico sulla scuola è legata alla scelta, contenuta nel programma di governo dell’Unione, di privilegiare una prospettiva di riforma dal basso, che abbia come protagoniste le scuole autonome e i loro soggetti, rispetto alla costruzione di nuove proposte legislative- quadro.
 Molte, articolate e interessanti le proposte elaborate dai gruppi: sulle formazione iniziale, sulla valutazione, sui diritti e doveri (le relazioni si trovano nel sito www.pdpisa.it).

Tra tutte sono emerse due richieste molto importanti:  l’adeguamento degli stipendi  degli insegnanti italiani a quelli dei docenti europei e  la necessità di un’ area di contrattazione separata per i docenti.

Una convergenza decisamente positiva con le posizioni consolidate della nostra Associazione: forse l’auspicato avvio di quella condivisione necessaria a ricercare obiettivi comuni e quindi ad essere più forti ed incisivi  (e vincenti)  nell’ impegno di salvare questa nostra Scuola e con essa il Paese?







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