L'anno scorso, mentre si trovava in un bar di Cipro, Gisela Walberg, dell'Università
di Cincinnati, sentì una conversazione a proposito di una tomba molto
antica, che sembrava potesse essere un sito archeologico ancora inviolato.
La prima reazione fu ovviamente di scetticismo, ma il racconto mancava di
tutti gli elementi classici delle leggende metropolitane. E infatti
Walberg ha "scoperto" una tomba dell'età del bronzo con più di
200 oggetti. Fra i reperti più interessanti figurano un orecchino d'oro,
un anello e una spilla. La tomba appartiene a un cittadino di Bamboula, un
porto greco dell'Età del Bronzo.
Particolarmente importante è stato anche il ritrovamento di un'anfora
contenente ossa umane non combuste. A quei tempi, infatti, i cadaveri
venivano cremati. Una prima analisi delle ossa ha permesso di capire che
la persona soffriva di talassemia, una malattia che causa una grave
osteoporosi.
Molto interessante è stata anche la scoperta di un profondo pozzo
contenente i resti di 36 cani. "È un enigma," dice Walberg.
"Non sappiamo molto a proposito del ruolo dei cani nel mondo
greco." Non ci sono segni di traumi, ma gli animali non erano vecchi.
Costruita all'estuario di un fiume che scende dai monti Troodos, Bamboula
fiorì fra il 13imo e l'11imo secolo avanti Cristo.
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