( E' interessante notare l'etimologia di questo verbo RICORDARE in greco mimnesco (da mimnemai =fo ricordare, rammento), latino recordàre composto dalla part. RE- di nuovo, addietro, indicante ritorno, e *cordàre da COR-genitivo còrdis- cuore, che altra volta fu considerato come sede della memoria ond'anche il fr. apprendre per coeur= ingl. toknow by heart imparare a mente (cfr. Rammentare). In definitiva Ricordare
PER NON DIMENTICARE
Se questo è un uomo ( TORINO, DE SILVA, 1947) narrazione autobiografica di PRIMO LEVI
Nella"Prefazione" l'autore spiega che la rievocazione di quei tragici mesi risponde al "bisogno di raccontare" allo scopo di "fornire documenti per uno studio pacato di alcuni aspetti dell'animo umano"
Il testo che rievoca la prigionia dell'autore in un lager è articolato in diciassette capitoli: " Il viaggio", "Sul Fondo" , "Iniziazione", "Kabe", "Le nostri notti", "Il lavoro,"Una buona giornata","Al di qua del bene e del male","I sommersi e i salvati","Esame di chimica","Il canto di Ulisse","I fatti dell'estate","Ottobre1944","Kraus", "Die drei Leute vom Labor", "L'ultimo","Storia di dieci giorni".
Arrestato dalla milizia fascista nel dicembre del '43, Levi viene avviato nel campo di Monowitz, o Auschwitz dove con altri prigionieri lavora alla Buna, una fabbricA tedesca di gomme e prodotti sintetici.La vita del campo si rivela subito infernale: condizioni di lavoro estenuanti, cibo scarsissimo e infimo, temperature rigide da sopportare con indumenti inadeguati, scarpe che piagano i piedi, divieto assoluto di infrangere un regolamento rigidamente vessatorio.I prigionieri smettono di avere un numero, quello che viene loro tatuato sul braccio sinistro, e a poco a poco cessano di avere una personalità abbrutiti come sono dagli stenti, dalle percosse, dalla fame, dalla sete , dalle malattie ,dalla disperazione.Chi riesce ad ottenere un qualsiasi incarico dai tedeschi passa dall'altra parte ed esercita il proprio compito con solerzia per dimostrarsene all'altezza.
All'interno del campo il prigioniero ha modi di stringere salde amicizie, e quella con Alberto è la più significativa.Una circostanza puramente fortuita fa sì che il protagonista sia tra i ricoverati in infermeria nel momento in cui i tedeschi fuggono per l' immminente arrivo dei sovietici ("i sani infatti vengono trasferiti e morranno tutti").M.Allo
Eccovi l'articolo
Ha un nome l’amico che salvò Primo Levi
Esce dall’ombra la figura del giovane che ad Auschwitz fu accanto all’autore di «Se questo è un uomo». Primo Levi, nel suo capolavoro, ricorda numerosi episodi della sua amicizia con 'Alberto', l’amico più caro in lager, ma sulla vera identità del giovane serbò sempre un rigoroso riserbo.
Ora Brescia rivendica con orgoglio i natali di Alberto Della Volta, il primo ebreo catturato nella città lombarda; sarebbe scomparso nel 1945, durante la «Marcia della morte» di evacuazione del campo di Auschwitz alla quale Levi scampò a causa di una malattia; fu lo stesso sopravvissuto a informare i famigliari dell’amico della sua fine, ma questi non accettarono mai la verità, preferendo continuare ad appigliarsi in una speranza di ritorno. Domani, in occasione della Giornata della Memoria, il liceo Carlini di Brescia, che tra i suoi studenti vanta proprio l’amico dello scrittore torinese, intitolerà ad Alberto Della Volta la propria aula magna.
Da L'avvenire
m.allo