287.000 PROFESSORI PRECARI IN ATTESA DI UN POSTO DI RUOLO
Data: Domenica, 20 gennaio 2008 ore 15:10:49 CET
Argomento: Comunicati


287.000 professori precari
in attesa di un posto di ruolo
L’84% donne, l’età media è 37 anni, 50.000 iscritti con riserva
 ROMA
 Sono 287.000 i precari ufficiali iscritti nelle graduatorie della scuola italiana: il dato è stato reso noto oggi dal ministero della Pubblica Istruzione, a distanza di pochi mesi dell’ultima rilevazione. Dalle graduatorie il numero di abilitati risulterebbe molto più alto: complessivamente 606 mila iscritti ai singoli insegnamenti inseriti nella varie province italiane, ma molti di loro detengono più di un’abilitazione.

 Gli effettivi candidati sono quindi 342 mila (l’84% donne e con un’età media di 37 anni e mezzo), da cui occorre però togliere quasi 54 mila docenti che, pur essendo titolari, rimangono in graduatoria per concorrere a cattedre di diversa tipologia o in altra provincia. Due le novità importanti rispetto alle graduatorie del 2006: la prima è rappresentata dall’ingresso in graduatoria di 30 mila nuovi abilitati e dal reinserimento di ben 21 mila candidati che nel precedente aggiornamento delle graduatorie (2005) non avevano prodotto la domanda di permanenza ed erano stati, perciò, cancellati dalla graduatoria.

 Il secondo dato importante è costituito dall’alto numero di inclusi «con riserva», passati da 2.290 a 49.287, la cui posizione verrà regolarizzata non appena terminato il corso di abilitazione ancora in corso. Un andamento comunque prevedibile, anche dallo stesso ministero della Pubblica Istruzione. «L’aggiornamento delle graduatorie permanenti (decreto ministeriale del 16 marzo 2007) contestualmente alla loro trasformazione in graduatorie ad esaurimento - fa sapere viale Trastevere - rappresentava per molti aspiranti l’ultima occasione per l’inserimento in questo canale di accesso all’insegnamento. Pertanto, è stata consentita l’iscrizione con riserva a tutti i giovani frequentanti corsi con valenza abilitante, anziché, come in passato, ai soli iscritti all’ultimo anno».

 Le nuove graduatorie fanno poi registrare un maggiore appeal delle cattedre superiori: il numero degli aspiranti risulta crescere solo nelle classi di concorso di secondaria a fronte di un calo negli altri ordini di scuola. «In particolare - dice il ministero - nelle graduatorie di secondaria di II grado gli iscritti sono aumentati del 3,3% laddove sono diminuiti del 3,4% nelle graduatorie della scuola dell’infanzia, dell’8% in quelle della primaria e del 3,3% in quelle della secondaria di I grado».

 In base ai dati forniti oggi dal ministero della Pubblica Istruzione risultano poi in diminuzione il numero di aspiranti docenti iscritti in più ordini di graduatorie: nel 2006 il 51,1% dei candidati era iscritto ad un solo ordine di scuola, nel 2007 la percentuale è salita al 54,6%, segno di una maggiore concentrazione delle scelte.

 «Questa tendenza - sottolinea il dicastero dell’istruzione - si conferma in particolare tra i candidati della secondaria II grado, gli unici, come si è visto ad essere aumentati. Nel 2006 il 63% degli aspiranti agli insegnamenti nella scuola secondaria superiore puntava all’immissione in ruolo (o al conferimento di supplenze) anche attraverso l’iscrizione in graduatorie di altri ordini di scuola, in particolare della scuola secondaria di I grado. Nel 2007 la percentuale di chi si propone in altre graduatorie oltre a quelle di II grado è scesa al 59,1%».

 Novità rilevanti anche sulle dinamiche territoriali degli iscritti: per la prima volta dopo tanti anni il numero di domande fatte al Nord è risultato in diminuzione. «In tutte le province settentrionali, salvo alcune eccezioni (Padova e Piacenza), più in Toscana e in Sardegna si osserva un sensibile calo degli iscritti, speculare ad un aumento pressoché generalizzato nelle province meridionali. In Lombardia e in Piemonte si registrano le riduzioni più consistenti in termini assoluti e in percentuale (-16% e -14% rispettivamente), laddove in Campania, in Abruzzo e in termini assoluti in Sicilia si verificano gli incrementi più consistenti».

 Un andamento che non deve però sorprendere poiché dal prossimo aggiornamento (fissato già nei primi mesi del 2009) chi si trasferirà di provincia verrà collocato in fondo alla graduatoria a prescindere dalla posizione: per il Ministero si tratta quindi di una evidente «spia del desiderio di molti candidati di insegnare stabilmente nelle aree di origine». A costo anche di allungare i tempi di attesa per conseguire l’assunzione in ruolo: al Sud, infatti, i posti sono meno, ci sono pochissimi ragazzi stranieri e anche il tasso demografico risulta sempre più basso.







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