RECUPERO DEBITI: ''GLI INSEGNANTI NON SONO MEDICI CHE FANNO MIRACOLI''
Data: Domenica, 20 gennaio 2008 ore 11:11:21 CET
Argomento: Opinioni


Vignola - Modena, 19/01/2008

O.M. 92/2007 - Premiata farmacia Fioroni

di Andrea Armaroli


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I Docenti del Collegio dell’Istituto Paradisi - Allegretti di Vignola dell’11 Gennaio 2008

Dopo aver analizzato il Decreto n. 80 del 3/10/2007 e l’Ordinanza Ministeriale n. 92 del 5/11/2007

Pur apprezzando l’abolizione dei debiti formativi e delle loro lunghe e farraginose procedure

Ritengono che:

1) - la scuola non possa essere ridotta ad una fabbrica di verifiche, in produzione dal 1° Settembre al 31 Agosto, per un intero anno solare;

2) - gli insegnanti non possano trasformarsi in passivi burocrati, esecutori di urgenti priorità ministeriali;

3) - da troppi anni le attività essenziali della scuola, quelle vere, quotidiane, che non sono visibili e non fanno audience, siano ignorate, non sostenute e non valorizzate, non solo da parte della società e dell’opinione pubblica, ma anche da chi per primo dovrebbe curarsene, il Ministero e tutti le istituzioni decentrate, dagli Uffici Regionali ai CSA provinciali;

4) - il Ministero attribuisca peso eccessivo alla valutazione, al prodotto finale, ai risultati, all’ immagine, che troppo spesso l’amplificazione dei mass media riduce a banalità e luogo comune, come ad esempio è avvenuto per gli esiti rilevati da Invalsi, PISA, OCSE;

5) - per questo sono diventati troppo importanti tutti gli atti conclusivi e formali, le conseguenze del percorso scolastico, come si evince dall’enfasi assunta dalla catena verifiche – voti – insufficienze – scrutini – debiti - promozioni – bocciature – esami di stato - corsi di recupero, cui si aggiungono ora, di fatto, gli esami di riparazione, che aggraveranno la proliferazione di documenti e inutile burocrazia;

6) - non a caso la prima preoccupazione, la priorità visibile del Ministro Fioroni è stata l’ennesima modifica degli Esami di Stato;

7) - dall’Ordinanza, specie dove parla di tempestivo recupero, emerge un’evidente distorsione del concetto di recupero, inteso soprattutto come pronto soccorso, prestato da insegnanti forniti di farmaci miracolosi da somministrare urgentemente, pronta cassa, 50 euro l’ora, sotto forma di ulteriori lezioni, compiti, esercizi pomeridiani, verifiche e ancora voti; docenti ambulanza e tuttofare, veri e propri fenomeni da circo, perché nel frattempo, tanto per non stare con le mani in mano, dovrebbero anche ingegnarsi per intrattenere, valorizzare e incrementare le eccellenze;

8) - la soluzione ministeriale al problema delle insufficienze sembra condizionata dall’ansia dell’emergenza e troppo distante dalla cultura della prevenzione e della programmazione, che richiedono tempi adeguati e distesi;

9) - tale approccio risulta privo di senso, soprattutto se si pensa che sono le stesse istituzioni statali a produrre alcune delle condizioni, ormai strutturali, che causano disagio, difficoltà, quindi carenze e insufficienze: le recenti finanziarie, i conseguenti tagli di personale, la mancanza di un organico funzionale anche in presenza di ragazzi stranieri, le classi con trenta alunni, l’avvicendarsi continuo di supplenti e precari, la discontinuità didattica, provocata anche dalla priorità contabile di portare, all’inizio di ogni nuovo anno scolastico, tutte le cattedre a 18 ore effettive di insegnamento;

10) - è quindi paradossale che lo Stato, in nome delle cosiddette razionalizzazioni, continui a trattare la scuola come Cenerentola, risparmiando su investimenti e personale, e poi spenda comunque denaro pubblico per tamponare le sue stesse falle.
il recupero autentico non può essere straordinario, estemporaneo o stagionale, ma deve fondarsi prioritariamente sul dialogo educativo e la relazione quotidiana tra docenti e studenti, sulla ricerca delle diverse cause delle difficoltà e delle insufficienze, sulla prevenzione più che sulla terapia, su tutta l’attività didattica annuale, in itinere, precedente le verifiche e i voti;

11) - i docenti non vogliono più essere condizionati da continue novità eclatanti da dare in pasto all’opinione pubblica, che si tratti di presunte riforme o provvedimenti tampone; intendono invece valorizzare le priorità, le finalità, gli obiettivi e le attività già inserite nelle programmazioni annuali e nei POF, già decise, già avviate, indipendentemente e prima delle frettolose normative ministeriali;

12) - pertanto l’unico recupero urgente riguarda il senso della funzione docente, della professionalità e della qualità dell’insegnamento quotidiano;

13) - a partire dagli stessi docenti, occorre restituire valore all’aggiornamento costante dei contenuti e della didattica, alla lettura, allo studio, alla ricerca, per poter preparare attività interessanti e belle lezioni, comunicare efficacemente con gli studenti, motivarli, invogliarli a venire a scuola, incuriosirli, dimostrare loro che lo studio può essere piacevole;

14) - è ora di riaffermare e di gridare chiaro e forte che la qualità didattica quotidiana esige dai docenti massima dedizione e tempi adeguati, a casa e in classe, assolutamente non subordinabili alla produzione di scartoffie e alla semplicistica rincorsa dietro voti insufficienti, e che la più importante e immediata riforma della scuola dovrà consistere in una drastica riduzione degli allievi per classe;

15) - è soprattutto la qualità didattica quotidiana che può offrire agli studenti tutte le opportunità di apprendere, capire, conoscere, vivere bene a scuola, tanto sbandierato quanto di fatto trascurato, e quindi prevenire disagi, difficoltà e insufficienze, ferma restando ovviamente la possibilità di ricorrere ad attività straordinarie, a posteriori, di recupero pomeridiano o estivo, ma che dovrebbero essere considerate solo come integrazioni.

I Docenti criticano

16) - la scarsa considerazione mostrata dal Ministero nei confronti del lavoro e dei tempi delle scuole, avendo emanato un’Ordinanza, in vigore dal 2007/08, in data 5/11/07, ad anno abbondantemente iniziato e con i POF già completati, con la pretesa che alcune disposizioni venissero eseguite urgentemente, entro un mese, durante uno dei periodi di più intensa attività;

17) - le pesanti interferenze ministeriali, che rischiano di condizionare in modo rilevante l’autonomia degli istituti e dei collegi docenti, sia per quanto riguarda la scelta delle priorità didattiche, e quindi anche l’utilizzo del Fondo d’Istituto, che la scansione dei tempi relativi alle attività di recupero e verifica;

18) - l’ambiguità e le contraddizioni dell’articolo 8 dell’ Ordinanza Ministeriale, che indica come scadenza ultima, salvo casi eccezionali debitamente documentati, il 31 Agosto 2008: poiché in quel mese sono possibili solo attività volontarie, come si evince dal Contratto di lavoro appena firmato e, dato che le attività di verifica e valutazione finale competono al Consiglio di Classe dei docenti titolari, tale disposizione è palesemente inapplicabile;

19) - la parte conclusiva della comunicazione del 28/11/2007, firmata dallo stesso Ministro Fioroni, con la quale i Dirigenti Scolastici vengono avvertiti che la tempestività, la flessibilità e l’adeguatezza degli interventi di sostegno e recupero costituiscono elemento primario di valutazione ai fini della retribuzione dell’indennità di risultato e del conferimento o revoca degli incarichi dei Dirigenti Scolastici.

20) - I Docenti a tal proposito esprimono solidarietà a tutti i Dirigenti Scolastici perché il tono formale della comunicazione non riesce a nascondere le intimidazioni, decisamente offensive della dignità professionale di chi guida, non una semplice catena di montaggio, ma una comunità scolastica complessa, nella quale vivono e lavorano le persone; queste parole non sono un’inedita presa di posizione sindacale, ma un modo per difendere tutta la scuola da una pericolosa concezione produttivistica.

21) - I Docenti inoltre propongono ai colleghi di tutti i Collegi
e ai rappresentanti dei Consigli di Istituto al fine di conciliare diverse esigenze, di adottare decisioni che tengano conto dei seguenti obiettivi e criteri generali.

Per gli Studenti

22) - Offrire agli alunni diverse opportunità di fare recupero, nella loro scuola, prioritariamente con i docenti titolari, gli unici che possono conoscere i motivi delle difficoltà, che decidono in merito a tutte le verifiche e agli scrutini e che quindi possono gestire efficacemente l’intero percorso annuale;

23) - Offrire agli studenti più opportunità e tempi distesi di recupero durante l’anno scolastico;

24) - Lasciare loro tutti i mesi estivi a disposizione per organizzarsi, studiare o frequentare i corsi

Per le Famiglie

25) - Tali opportunità possono evitare che le famiglie si rivolgano a lezioni private

26) - Consentire a famiglie ed alunni di programmare ferie e vacanze senza essere condizionati da rientri anticipati

Per i Docenti

27) - Dare ai docenti titolari che non intendono svolgere attività aggiuntive le possibilità e i tempi adeguati per fare ai loro studenti recupero curricolare / in itinere, l’unico che comporta obbligo di frequenza

28) - Dare la possibilità a docenti titolari disposti a svolgere attività aggiuntive, o ai quali non basta il recupero in itinere curricolare al mattino, o che non riescono a conciliarlo con le lezioni sui nuovi contenuti, di fare recupero ai loro alunni anche al pomeriggio o nei mesi estivi

Per l’Autonomia dell’Istituto

29) - Salvaguardare e ribadire l’autonomia delle scelte e delle priorità didattiche dell’istituto e del Collegio Docenti in particolare

30) - Evitare che il Fondo di Istituto si esaurisca rapidamente e che il suo utilizzo sia condizionato dalle attività di facciata: verifiche, voti, scrutinii, esami, corsi di recupero, sportelli non possono portarsi via gran parte dei finanziamenti, soprattutto nel caso in cui altre essenziali attività non fossero adeguatamente coperte dallo scarso e ripetutamente tagliato fondo ordinario.

I Docenti infine propongono che,

31) - indipendentemente dalle scelte adottate dai singoli Collegi,
le Comunicazioni inviate a studenti e famiglie siano integrate da alcuni messaggi chiari e inequivocabili.

32) - Una volta che la scuola, al fine di garantire il diritto allo studio ha offerto tutta la disponibilità e le opportunità possibili, dal primo all’ultimo giorno di scuola e per un intero anno solare, le verifiche, gli scrutini e i relativi criteri di valutazione saranno severi e rigorosi, all’altezza degli obiettivi di una scuola superiore.

33) - Pertanto il diritto allo studio non va confuso con il diritto alla sufficienza, alla promozione o al titolo di studio.

34) - Non esiste, come si legge tra le righe dell’ordinanza, una sorta di diritto all’ammissione all’Esame di Stato.

35) - Responsabilizzare gli studenti: studiare e rimediare alle insufficienze, spetta innanzitutto a loro, come dovere inderogabile.

36) - Non si dovrà ripetere con le nuove disposizioni ciò che palesemente è avvenuto negli ultimi anni con i debiti formativi: di fatto li hanno pagati i docenti e l’istituto, in termini di tempo, sovraccarico burocratico e utilizzo prevalente dei fondi.

37) - Coinvolgere le famiglie nelle finalità educative, chiarendo che la scuola garantisce opportunità formative e di prevenzione dell’insuccesso scolastico tutto l’anno, e che gli studenti di conseguenza sono tenuti ad impegnarsi sempre, fin dal mattino del primo giorno, e non solo nel recupero inteso come mera rincorsa pomeridiana o estiva per modificare un voto.


Approvato a larghissima maggioranza

dal Collegio Docenti dell’Istituto Paradisi - Allegretti di Vignola in data 11 Gennaio 2008






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