LA MADONNA E LA LIETA NOVELLA DELLA DISUBBIDIENZA
I Vangeli ce ne hanno tramandato l’immagine di una donna mite e sottomessa, puro strumento nelle mani di Dio. Ma chi era veramente Maria, la madre di Gesù? A distanza di circa trent’anni dalla sua prima edizione, torna nelle librerie Vangelo secondo Maria di Barbara Alberti (Castelevecchi, pp. 156, € 14), un libro scandalo della fine degli anni Settanta, che con una prosa asciutta e essenziale ci narra una storia diversa: quella di una impertinente ragazzina della Galilea che non cista a farsi costruire il proprio destino. Semplicemente lo prende in mano, muovendosi come libera artefice di sé stessa. Così, tra un padre che punisce e un marito che potrebbe anche uccidere, questa Maria, così diversa da quella che siamo abituati a conoscere, sfida uomini e cose, sognando, un giorno, di fuggire in groppa a un asino, vestita da ragazzo. E tale libro, riletto oggi, che la donna, dopo la tempesta femminista, nella moltiplicazione dei compiti è ridiventata schiava, condividendo coi maschi la parità nella volgarità, ci fa riflettere. La donna è veramente ribelle se crea, non se imita. Questa Maria è davvero lieta e sapiente, libera protagonista di un lieto poema sulla disubbidienza.
SILVANA LA PORTA