ARTISTI SICILIANI DEL '900 IN MOSTRA A BRONTE
Data: Venerd́, 18 gennaio 2008 ore 15:18:23 CET
Argomento: Comunicati


 

Speciale Cultura  "ARTISTI SICILIANI DEL '900" IN MOSTRA AL REAL COLLEGIO DI BRONTE IN ATTESA DELL'APERTURA DELLA PINACOTECA COMUNALE Inaugurata il 22 dicembre scorso, sarà allestita sino al 10 febbraio la grande rassegna d’arte moderna e contemporanea dal titolo "Artisti siciliani del '900 - Preludio all'apertura della Pinacoteca di Bronte", allestita presso la costituenda "Pinacoteca", che sarà ospitata in alcuni spazi del Real Collegio Capizzi della città etnea.
La mostra, voluta fortemente dal sindaco Giuseppe Firrarello, insieme con l’assessore alle Politiche Culturali Antonio Petronaci e dall’intera amministrazione comunale, è organizzata e allestita dall’associazione culturale "SpazioVitale in", diretta da Pippo Vitale, con il coordinamento di Giuseppina Radice e la curatela di Paolo Giansiracusa.

L’esposizione, che vede la partecipazione di oltre 100 artisti isolani, concretizza una parte del progetto del Maestro Nunzio Sciavarrello che 10 anni fa ha donato al Collegio Capizzi oltre 400 opere di importanti artisti, nazionali e internazionali, e più di 1.200 opere di grafica internazionale per la nascita di una pinacoteca.
Ed è proprio nell’intento di far conoscere e documentare, quanta parte della Sicilia e del Mediteranno sia nutrimento dell’arte contemporanea, che Nunzio Sciavarrello, raffinato chiarista della Scuola Romana, ha effettuato nel tempo una ricognizione organica di opere di artisti isolani, ciò anche nell’intento di non disperdere quel patrimonio di conoscenza che nelle arti visive purtroppo subisce l’altalenante avvicendarsi delle luci e delle ombre della moda e del mercato".

Eccovi il testo critico che  sottolinea gli intenti del percorso espositivo presso il Collegio Capizzi di Bronte

M.Allo

 

 

"La Sicilia, contrariamente a quanto si può pensare, non è un’isola culturale", spiega Giansiracusa nel testo critico in catalogo, edito da Coppola Editore, che accompagna la mostra.
"Ciò si evince dalla fitta rete di relazioni artistiche e letterarie con il continente europeo e i paesi del Mediterraneo che ne caratterizzano l’attività oggi come ieri". Verga, Capuana, Pirandello, Patti, Quasimodo, Vittoriani, Sciascia e Bufalino, "attraverso il canto poetico e la dimensione sociale e politica del racconto, hanno proiettato i valori dell’Isola oltre i confini imposti dall’acqua. Alla stessa maniera, altri figli della Sicilia, nelle trincee dell’espressione artistica moderna e contemporanea hanno saputo trovare la vena creativa dell’umanità nuova". Basti pensare a Rizzo e Trombadori, Sciavarrello e Greco, Fiume e Messina, Guttuso e Migneco, senza dimenticare Mazzullo, Fausto Pirandello, Franchina e la Accardi.
"La Sicilia dei loro occhi, quella trasfigurata e dipinta da Piero Guccione o quella evocata e scolpita da Pietro Consagra", prosegue il curatore, "occupa un posto di rilievo non solo in ambito nazionale. Nessuna regione come la nostra Isola può vantare un contributo così alto all’arte del Novecento. Tale valore ha indubbiamente radici profonde e non solo nelle arti visive o nel campo letterario. Le stratificazioni della storia, la continua virtuosa commistione di culture ed etnie, il costante positivo pretendersi dei siciliani verso gli altri paesi, hanno fatto dell’Isola un modello di civiltà con caratteristiche assolutamente originali ed inimitabili".
 Ora, continua Giansiracusa, "vista nell’insieme la collezione artistica che Sciavarrello è riuscito a ristrutturare, in oltre sessanta anni di studi e ricerche, è vasta e articolata e ciò non tanto per la quantità delle opere raccolte quanto invece per la complessità dei linguaggi documentati. Espressionisti e post moderni, astrattisti e figurativi, minimalisti e matrici… attivi nell’arco temporale del Novecento sono stati selezionati con il rigore che si conviene quando l’obiettivo è quello di scrivere una pagina nuova, originale, della storia della creatività".
Dal punto di vista cronologico "questa sezione della raccolta Sciavarrello inizia con due opere degli anni venti del pittore catanese Alessandro Abate, affrescatore dell’età liberty a cui, insieme a Roberto Rimini e Francesco Ranno, si deve il recupero di una tradizione legata all’equilibrio formale e alla ricerca figurativa. Seguono opere degli anni Trenta di Francesco Schilirò, Francesco Mancini e M.M. Lazzaro in cui si sente in maniera decisa il linguaggio nuovo delle avanguardie. Lazzaro in particolare, scava con irruenza nella materia plastica e la alimenta con una energia certamente dettata dalla vicinanza del più grande vulcano del continente europeo. Della stessa energia è il segno creativo di Sebastiano Formica nei cui carboncini si nota l’apertura ai linguaggi nuovi del Novecento".
"Nell'intento di costruire un tessuto connettivo tra i vari linguaggi e con l'obiettivo di documentare tutte le tendenze, Sciavarrello non ha mancato di inglobare autori meno disponibili a recepire le novità delle avanguardie". Spiega infatti il curatore che "è interessante in tal senso l'inserimento del pittore Archimede Cirinnà e dello scultore Giuseppe Pirrone, attivi in particolare nel settore dell'arte sacra, il primo come affrescatore, l'altro come plastificatore di porte fuse nel bronzo e medaglie dall'impeccabile equilibrio compositivo".
Notevole, poi, "nell'ambito degli anni Cinquanta e Sessanta, è lo spazio occupato dai paesaggisti. Penso in tal senso a Elio Romano e Antonio Villani, a Vincenzo Marano e a Francesco Maniscalco, a Carmelo Comes e a Salvatore Quattrocchi. La loro non è una pittura di placata contemplazione, anzi guardando le sciabolare di colore di Romano si ha come l'impressione che il paesaggio, il mare, i casolari... siano il pretesto per un esercizio pittorico gestuale, dinamico, vorticoso. Le pennellate veloci, sempre cariche di materia cromatica, si inarcano e si raggomitolano per costruire i volumi, si stirano e si spezzano per farsi saette di luce che sfidano lo spazio penetrandolo nelle profondità abissali".
"Ancor più irruenti si fanno i linguaggi espressivi nel nutrito gruppo di opere raccolte per documentare le tendenze delle nuove avanguardie e la sperimentazione contemporanea. Sciavarrello ha colto in Giovanni Migliara l'interesse profondo per il minimal art, alla stessa maniera ha apprezzato e documentato il segno gestuale di Nunzio Urzì, le profonde distese cromatiche di Enzo Indaco e il segno indagatore di Liborio Curione. Le nuove tendenze del primo quarto del Novecento si affiancano così alle ultime espressioni contemporanee in una impaginazione che ha come matrice comune la qualità tecnica accompagnata dalla conoscenza del mestiere. Mi piace evidenziare in tale direzione il dipinto ad olio di Giovanni La Cognata, le due opere presenti Carmelo Signorelli e e sculture di Concetto Marchese ed Eugenio Russo".
"Il Collegio Capizzi", chiosa il testo critico, "dopo la prestigiosa stagione dell'attività formativa, con la Raccolta Sciavarrello assurge ora al rango di luogo deputato alla documentazione dei linguaggi dell'arte del Novecento per l'Italia in generale e per la Sicilia in particolare, nel rispetto dell'opera e del pensiero del suo encomiabile fondatore".

Editrice SOGEDI
m.allo







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