ADOLESCENTI IN SICILIA
Data: Giovedì, 17 gennaio 2008 ore 15:34:11 CET
Argomento: Comunicati


 

 

 Interessante Seminario  di Studi della Facoltà di Scienze della Formazione

"ADOLESCENTI IN SICILIA"


Introdotto dal rettore Antonino Recca e dal prof.Simon Villani

Sono stati presentati  i risultati dell’indagine, raccolti in una pubblicazione (curata da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano, M. E. Tabacchi e Maria Sabrina Titone)  nel corso di un Seminario di Studi, promosso dall’Università di Catania, che si è tenuto lunedì 14 gennaio presso il Coro di Notte del Monastero dei Benedettini della città etnea, seguito  con molto interesse  da una platea  qualificata. I lavori dell’incontro, introdotti dal rettore Antonino Recca e dal prof. Simon Villani, moderati dal giornalista de La Sicilia Giuseppe Di Fazio, hanno registrato gli interventi del presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo, del direttore dell’Istituto DEMOPOLIS Pietro Vento, del regista Giampaolo Cugno e di numerosi esperti, psicologi e docenti universitari.

Eccovi i risultati degli esperti

Adolescenti in Sicilia: di loro si parla, loro non parlano
Credono nella famiglia, nelle amicizie, nell’amore, ma si fidano poco delle istituzioni, gli adolescenti siciliani. Avvertono un crescente bisogno di accettazione all’interno del gruppo di amici ed un desiderio esasperato di tecnologia, per poter comunicare in ogni istante: possiedono tutti il telefono cellulare, quasi la metà si collega tutti i giorni ad Internet.
È in estrema sintesi l’identikit che emerge dalla ricerca sui ragazzi siciliani tra i 13 ed i 19 anni, diretta da Pietro Vento e realizzata dall’Istituto Nazionale di Ricerche DEMOPOLIS, specializzato nell’analisi dell’opinione pubblica, nelle indagini demoscopiche e negli studi politici, sociali e istituzionali, con la collaborazione del quotidiano La Sicilia e di Telefono Azzurro.
Il 30% degli adolescenti siciliani non ha fiducia in nessuna istituzione. Solo il 14% si fida del governo, il 9% del sindaco della propria città, il 2% dei partiti politici. Anche la scuola, in cui crede appena un quarto degli intervistati, suscita sempre meno interesse. Nella fiducia dei più giovani, si salvano le forze dell’ordine (41%) e la chiesa (32%).
“L’indagine – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – delinea lo scenario di un’adolescenza con valori privati forti, ma disillusa e poco interessata alla vita pubblica del Paese e della Regione: per molti di loro sarà l’appartenenza familiare a influenzare le reali opzioni di scelta per un futuro che oggi appare incerto e indefinito; per il 66% di loro, sarà impossibile avere successo nella vita senza adeguati appoggi e conoscenze.
È una gioventù silenziosa e poco ascoltata – prosegue Pietro Vento – che parla sempre meno con gli adulti ed all’interno del nucleo familiare e che sta riscrivendo l’alfabeto stesso della comunicazione. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato i modi stessi di relazionarsi tra gli adolescenti: il telefono cellulare è l’unico oggetto del quale i ragazzi non farebbero mai a meno, la Rete ed il gruppo dei coetanei acquistano un ruolo sempre più rilevante nei processi di socializzazione, affiancando o addirittura sostituendo le agenzie formative tradizionali”.
Gli amici hanno un ruolo fondamentale nella vita quotidiana, nelle scelte, nei comportamenti. Ciò che meno sopportano gli adolescenti è l’essere presi in giro dagli altri ragazzi o il sentirsi esclusi dal gruppo. Vestire alla moda (45%) ed essere belli (31%), oltre che avere soldi, fare cose spericolate ed essere magri, è ciò che – secondo gli adolescenti siciliani, senza distinzione di sesso o di età – si deve fare per essere maggiormente apprezzati e considerati.
Leggono pochissimo: meno del 40% ha letto più di un libro nell’ultimo anno. Uno su tre non ne ha letto nessuno, percentuale che sale al 43% tra i maschi.
Quasi la metà degli intervistati trascorre meno di due ore al giorno con il padre o la madre, con i quali si parla prevalentemente della scuola (82%), molto meno dei problemi personali (12%) o sentimentali (6%) dei ragazzi.
Non di rado si sentono soli gli adolescenti, spesso (18%) o qualche volta (59%). Raccontano, con disagio e preoccupazione, di aver assistito ad episodi di bullismo (61%) nelle scuole o nell’ambiente che frequentano. Se dovessero subire delle prepotenze, preferirebbero difendersi da soli (78%), senza parlarne con nessuno.

Nota metodologica
L’indagine sugli adolescenti in Sicilia, diretta e coordinata da Pietro Vento (con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone), è stata realizzata, con la collaborazione del quotidiano La Sicilia e di Telefono Azzurro,dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, specializzato nell’analisi dell’opinione pubblica, nelle indagini demoscopiche e negli studi politici, sociali e istituzionali.
La rilevazione demoscopica quali-quantitativa è stata condotta, nel periodo aprile-ottobre 2007, con la supervisione di M.E. Tabacchi, su un campione regionale di 1.008 intervistati, rappresentativo dell’universo degli adolescenti siciliani di età compresa tra i 13 ed i 19 anni, stratificato – proporzionalmente all’universo di riferimento – per sesso, area di residenza e fasce di età.
Da La Sicilia
M.Allo

 







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