«La razionalizzazione degli immobili va fatta». Col
supporto dei dati in suo possesso, che sono quelli riportati
nel dossier dei tecnici del Patrimonio, l’assessore
al Bilancio Gaetano Tafuri, lunedì mattina ha
convocato una riunione con le direzioni lavori Pubblici,
Servizi scolastici, Patrimonio e Urbanistica e ha
ripetuto che sul piano antisprechi non ha alcuna intenzione
di «recedere di un millimetro». Dieci i giorni
concessi al nuovo «gruppo di lavori congiunto»,
formato da tecnici delle quattro direzione per individuare
se nei dati del dossier del Patrimonio, al
punto relativo al reale utilizzo delle scuole comunali,
ci sono delle discrepanze che vanno corrette. Dopo
di che l’assessore con dati reali e confortati dalla
verifica si recherà dal provveditore per avviare una
discussione che ha come obiettivo finale quello di liberare
alcuni immobili per utilizzarli ad altri scopi.
Tafuri durante la riunione ha precisato che «l’amministrazione
non intende in alcun modo aprire
uno scontro con le scuole, ma procedere, attraverso
un attento esame, alla razionalizzazione dei locali»
per reperire nuovi immobili da destinare o al mercato,
per la vendita, o per ospitarvi uffici comunali
che oggi «pesano» sulle casse del Comune sotto la voce
affitti passivi. «Siccome l’errore è possibile - ha
spiegato l’assessore al termine dell’incontro - ho
dato mandato ai dirigenti di stilare una proposta descrittiva-
giuridica idonea che possa servire da base
per la discussione col Provveditore. Una relazione -
ha aggiunto Tafuri - che deve dare spazio alle esigenze
territoriali della scuola».
L’assessore ha fatto anche alcuni numeri per spiegare
il suo progetto: «Secondo dati del Provveditorato
oggi nelle 128 scuole comunali (10 sono in affitto),
tenendo conto delle normative, si potrebbero ospitare
all’incirca 63 mila studenti, mentre in atto ce ne
sono poco più di 31 mila. Mi sembra chiaro che con
questo divario è possibile e ritengo doveroso avviare
una discussione sulla razionalizzazione che deve
basarsi sulla reciproca consapevolezza che questo va
fatto per il bene della città».
Quali rassicurazioni intendete dare alle scuole?
« Tutte le esigenze scolastiche saranno garantite e tenute
in grande considerazione. Tutti i possibili risvolti
verranno esaminati e presi in considerazione. Ma
vi rendete conto che se ci sono plessi che ospitano
soltanto poche aule è doveroso studiare se è possibile
procedere in altro modo. C’è poi un’altra questione
da tenere a mente: l’ente comunale può garantire
tutte quello che spetta a noi, secondo i dettati di
legge. Noi paghiamo il telefono, la luce, le manutenzioni,
l’acqua, il riscaldamento e diamo ad ogni istituto
un contributo singolo per la gestione delle attività.
Il resto (doposcuola, eventuali altre attività)
deve essere sostenuto dagli altri enti deputati».
Il vostro obiettivo è ottenere immobili da utilizzare
per altri scopi. Può darci un numero?
«Non è una questione di numeri, ma se riuscissino a
liberare un solo immobile sarebbe già un grande risultato.
E le prerogative mi sembra ci siano tutte anche
se io mi attendo di più».
Può farci un esempio?
«Poniamo il caso che si riesca a liberare uno stabile di
20 aule, più servizi ed aree pertinenti. Il prezzo di
mercato attuale è di 3 mila euro/mq. Occhio e croce
varrebbe 6 milioni...».
GIUSEPPE BONACCORSI (da www.lasicilia.it)