CORSI DI RECUPERO, ECCO UNA NUOVA FREGATURA
Cose da pazzi. Potremmo usare una famosa frase di Blade Runner: “Abbiamo visto cose che voi umani non potreste immaginare”.
Dunque lo stato ha stanziato dei fondi per i corsi di recupero. L’obiettivo è quello, apertamente dichiarato, di ridare serietà alla scuola. Lo stato ha dato questi fondi alle scuole. Solo che non è che proprio li ha dati. Cioè li ha dati, ma poi se ne è, come dire, un po’ pentito. E ha pensato di riprenderseli in qualche modo. I cinquanta euro lordi a ora, che hanno fatto gioire tanti poveri docenti, convinti di riacquistare un briciolo della loro dignità professionale con una retribuzione adeguata al loro ruolo, nascondono qualche insidia.
Abbiamo infatti saputo che il nostro caro stato, per ogni ora di lezione, vorrà un piccolo contributo dalle casse della scuola. Cioè ben 17 euro l’ora. Noi siciliani lo chiameremmo con un termine preciso. Pizzo. Una sorta di pizzo. Dunque dal budget complessivo ogni ora di corso di recupero costerà ben 67 euro, di cui circa 37 costituiranno tasse varie da restituire all’istituzione. E che beninteso non andranno nel fondo pensionistico dei singoli docenti, bensì in una specie di calderone generale. Ai docenti pare che restino circa 30 euro l’ora…ma chiaramente, siccome i soldi saranno di meno, la scuola potrà organizzare meno corsi di recupero oppure, come profetizzavo tempo fa, corsi con un mare di alunni per corso. Insomma la coperta è corta, se copriamo i piedi, scopriamo la testa e via dicendo…
Conclusione: solita fregatura con un mare di responsabilità per i docenti, pochi quattrini e nessuna serietà ridata alla scuola. In sintesi il recupero e il rendimento degli alunni nelle stanze del palazzo non interessano proprio a nessuno. Come volevasi dimostrare.
SILVANA LA PORTA