E ADESSO FIORONI DIFFIDA LA MORATTI
Data: Giovedì, 10 gennaio 2008 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


Iscrizioni scolastiche
Diffida al Comune di Milano
 per l'esclusione degli stranieri e . . . .

da  Tuttoscuola, 9 gennaio 2008

 

Il direttore scolastico regionale della Lombardia, Anna Maria Dominici, d'intesa con il Ministro Fioroni, ha diffidato il Comune di Milano a ripristinare entro dieci giorni la regolarità delle disposizioni per le iscrizioni alle scuole dell'infanzia.

 I motivi che hanno portato alla diffida sono tre: l'esclusione di bambini figli di stranieri irregolari, l'ammissione anticipata di bambini che compiono tre anni di età dopo il 31 gennaio (le iscrizioni milanesi avevano mantenuto la norma abrogata sugli anticipi fino al 30 aprile), l'esclusione di bambini figli di genitori morosi per i contributi scolastici.

 La diffida si fonda sul fatto che le scuole comunali di Milano sono paritarie e che, in quanto tali, sono assoggettate al rispetto degli ordinamenti scolastici alla pari delle scuole statali.

 La diffida dà tempo dieci giorni per regolarizzare le norme sulle iscrizioni; in caso contrario la parità sarà revocata con conseguente annullamento di qualsiasi erogazione di contributi statali

 

 

Le motivazioni della diffida
 di Fioroni alla Moratti.

da  Tuttoscuola, 9 gennaio 2008

 

Le ragioni di legittimità della diffida che il Direttore scolastico della Lombardia ha inviato al sindaco di Milano, d'intesa con il Ministro Fioroni, riguardano l'inosservanza dei vincoli che le scuole comunali milanesi, in quanto paritarie, hanno nei confronti dell'ordinamento scolastico.

 Inosservanza che Tuttoscuola aveva immediatamente evidenziato nei primi commenti della settimana scorsa, insieme alla violazione delle norme sugli anticipi di iscrizione.

 Le ragioni di merito che hanno accompagnato la diffida invece sono scritte di pugno da Fioroni e riguardano il pieno diritto all'istruzione dei minori, in qualsiasi condizioni essi si trovino.

 "Il diritto all'istruzione - ha commentato il ministro Giuseppe Fioroni - è uno dei diritti fondamentali dell'uomo. Impedirne la fruizione significa ledere la dignità della persona umana. Non possono esistere deroghe a questa fruizione né per le colpe dei padri né per lo stato di povertà. L'intero assetto legislativo, fino ad oggi e a prescindere dai colori politici dei governi, non ha mai messo in discussione il fatto che un bambino che vive sul nostro territorio abbia diritto ad essere istruito e curato e questo indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche della famiglia".

 







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