Test di ammissione. Una dote dalla scuola superiore. Dal prossimo anno «conteranno anche il curriculum e la bravura»
Data: Mercoledì, 09 gennaio 2008 ore 02:33:29 CET
Argomento: Rassegna stampa


CATANIA. Numero chiuso, merito e orientamento: questi i temi al centro dell’incontro fra il presidente del corso di laurea in Medicina e chirurgia, prof. Gaetano Catania, e il responsabile per la formazione dell’Ufficio scolastico regionale, dott. Armando Campria, che si è svolto nei giorni scorsi. Dal prossimo anno, infatti, per accedere all’Università "conteranno la bravura e curriculum scolastico", come ha detto il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, subito dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri delle nuove regole del decreto legislativo sulla "Valorizzazione della qualità dei risultati scolastici per l’ammissione ai corsi di laurea universitari e definizione dei percorsi di orientamento all’istruzione universitaria".

In base al provvedimento in questione, accedere a una facoltà a numero programmato (come Medicina, Odontoiatria, Architettura, Veterinaria e professioni sanitarie) non sarà legato solo ai test di ammissione. Gli studenti più meritevoli, che dopo la maturità decideranno di proseguire gli studi all’università, si porteranno dietro una dote "in punti" che avrà un peso per l’accesso alle facoltà a numero chiuso. Il curriculum scolastico degli ultimi tre anni di scuola superiore e il voto della maturità "garantiranno, infatti, fino a 25" dei 105 punti complessivi attribuiti ai test di ammissione.

Contribuiranno pertanto a definire la "dote" per l’accesso all’università "la media complessiva, non inferiore a sette decimi, dei voti ottenuti negli scrutini finali di ciascuno degli ultimi tre anni di frequenza della scuola secondaria superiore; la valutazione finale conseguita nell’esame di Stato dal 20 per cento degli studenti con la votazione più alta, comunque non inferiore a 80 centesimi; la lode ottenuta nella valutazione finale dell’esame di Stato; le votazioni, uguali o superiori agli otto decimi, conseguite negli scrutini finali degli ultimi tre anni in discipline, predefinite nel bando di accesso a corsi universitari, che abbiano attinenza o siano comunque significative per il corso di laurea prescelto.

«Il decreto - ha spiegato il prof. Catania - prevede infine la realizzazione di appositi percorsi di orientamento affinché gli studenti arrivino preparati ai corsi di laurea che hanno scelto. Per questo i docenti della Secondaria superiore possono essere coinvolti nella predisposizione dei test di accesso all’università, mentre nelle scuole possono essere organizzati percorsi di orientamento con professori universitari. Questa convinzione l’abbiamo fatta nostra ancor prima che fosse approvato il decreto, come dimostra la condivisione di tali linee guida da parte del corso di laurea in Medicina e dell’Ufficio scolastico regionale».

(da www.lasicilia.it)







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