BUON COMPLEANNO COSTITUZIONE
Data: Venerd́, 28 dicembre 2007 ore 07:16:00 CET
Argomento: Associazioni


La ricorrenza del 27 dicembre 1947, che con la firma del presidente Enrico De Nicola, ratifica il testo della Costituzione Italiana,carta di identità della nostra Nazione, diventa oggi un fatto storico da ricordare a distanza di sessant’anni.Un fatto da ricordare, da meditare, da riscoprire nella ricchezza dei suoi valori e , comesi legge in un messaggio pubblicitario a cura della Presidenza del Consiglio,“leggerla è il modo migliore di festeggiare”.In effetti è vero, sono pochi coloro che hanno letto per intero il testo dellaCostituzione italiana ,anche se spesso si utilizzano alcuni articoli per reclamare dei diritti e per far valere dei principi.Quando nel  1957,  a distanza di dieci anni dall’entrata invigore della Costituzione  i soci dell’UCIIM, (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi) di Catania  organizzarono presso il Castello Ursino  il 36°convegno nazionale  dal titolo “Ilproblema dell’educazione dei giovani alle virtù civiche e alla democrazia” ecome sottotitolo: “L’insegnamento della Costituzione per educare i giovani alle virtù civiche”  si avviò quel cammino di educazione alla Costituzione e fu proprio in quel convegno  che  fu anciata la proposta di introdurre  nella scuola italiana l’insegnamento dell’Educazione civica., come  nuova disciplina. La proposta dell’UCIIM, accolta dal Ministro della Pubblica Istruzione, consentì l’attivazione di una commissione di lavoro che tracciò  i programmi di studio nei diversi ordini di scuola e la nuova disciplina entrò a far parte tra le materie scolastiche, affidata al docente di Lettere che insegnava:  “Italiano, Storia, Geografia ed EducazioneCivica”. Nel tempo è rimasta la materia “cenerentola” della scuola italiana,  anche perché non ha avuto una valutazione specifica e autonoma e mentre si affermava che era compito di tuttii docenti educare al senso civico, spesso tale insegnamento veniva affidato alla buona volontà ed alla sensibilità dei docenti, limitandone le tematiche alla conoscenza  teorica della Costituzione italiana e non allo sviluppo del senso civico del cittadino di domani.Rileggendogli atti del convegno catanese, introdotto dal senatore Domenico Magrì con unintervento su “La democrazia italiana ed i compiti dell’educazione civica”,si ritrova la vitalità culturale dell’UCIIM, quale promotrice di un percorso distudio finalizzato alla  formazione integrale del cittadino. Il fondatore e presidente  nazionaledell’UCIIM Gesualdo Nosengo,  trattò i temi dell’educazione morale, civica e alla libertà, messaggi forti per gli educatori e “fattori di rinnovamento della scuola italiana”, come si legge nel testo della relazione. del prof. Giovanni Gozzer .
Le tre intense giornate che riunirono a Catania docenti provenienti da tutta Italia,  tracciarono le linee guida del percorso didattico nei tre ordini di scuola: elementari, medie e superiori ;temi trattati  rispettivamente  dal Provveditore di Palermo Lelio Rossi,dall’avv. Camillo Tamborlini e dal Prof. Carlo Perucci.
Nella terza giornata, l’11 febbraio, la tematica scolastica  coinvolse il ruolo ed il compito della famiglia nell’azione educativa. Tema della relazione del prof.Franco Bonacina fu appunto “L’educazione civica come fondamento dei rapportitra insegnante, alunno e famiglia” e  la relazione dell’avv. Vittorio Veronese, presidente dell’Unesco,proiettò l’educazione civica verso la dimensione europea e la comprensione internazional L’Educazionecivica, afferma il preside Francesco Capodanno, che coordinò il convegnonazionale, non è una materia da studiare, ma un edificio da costruire, è una disciplina da imparare e da  vivere. Essa  raccoglie e propone  i valori da difendere e da testimoniare.
Principi basilari dell’educazione civica, che oggi prende il nome di “educazione alla  convivenzacivile e alla cittadinanza” sono i riferimenti all’educazione morale, sociale,civile, familiare e civica , sempre in riferimento alla Costituzione italiana,che va riletta e commentata alla luce del presente e delle nuove esigenze della società di oggi.
Riflettendo sull’attualità possiamo affermare che se gli insegnamenti della  scuola fossero diventanti veri “apprendimenti” per gli studenti, oggi non lamenteremmo gli atti di bullismo e la violenza negli stadi, le assurdità dei figli che  uccidono i genitori, degli atti di inumana violenza che offendono la dignità dell’uomo.
La celebrazione del cinquantesimo di un fatto scolastico, che ha origine in Sicilia e nella città di Catania,  ben siintreccia alle celebrazioni nazionali del sessantesimo della Costituzione Italiana e poi ancora della Dichiarazione  dei diritti dell’uomo.Ricordaretali eventi significa interrogarsi sulle origini della nostra Costituzione che come afferma Pietro Calamandrei,sono da ricercarsi “sulle montagne  e nei campi di battaglia dove caddero i partigiani e nelle carceri dove furono imprigionati . Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità lì è nata la nostra Costituzione”. Significa inoltre prendere coscienza del   cammino che ancora rimane da percorrere  per garantire a tutti i cittadini pari dignità sociale ed uguaglianza davanti alla legge. Nello stesso anno, (1957) e che segna l’avvio della nascente Comunità Europea,  realtà viva che accomuna Paesi e culture e che  guida e governa le economie degliStati. Il ricordo dei due momenti storici mette  così in relazione l’educazione alla cittadinanza attiva nell’ottica di una   cittadinanza europea, che passa non solo attraverso la conoscenza degli organismi dell’Unione europea, ma attraverso una nuova cultura di incontro, di scambio, di apertura, di dialogo con i Paesi della Comunità







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