I DOCENTI AL BALLO DI CENERENTOLA
Data: Luned́, 17 dicembre 2007 ore 11:06:04 CET
Argomento: Opinioni


I DOCENTI AL BALLO DI CENERENTOLA

E’ stata un bella esperienza quella di sabato 15 dicembre organizzata dall’Osservatorio Giovani Editori di Firenze. Quest’anno infatti, nell’ambito del progetto “Il quotidiano in classe”, per la prima volta dopo sette anni, la giornata di formazione si è tenuta in Sicilia, in un favoloso hotel al centro di Catania.
Ed erano lì, i docenti coinvolti, provenienti da tutta la regione, a godersi una giornata dedicata a loro, alla loro crescita e formazione, lontani, per un giorno solo, dalle loro classi. Certo hanno lottato un po’. Qualcuno era venuto perché nella sua scuola c’è la settimana corta; qualcun altro era stato invitato dal dirigente a prendersi (per un’attività scolastica!) un giorno di permesso; qualcun altro più fortunato era lì sereno, senza esitazioni.
E ne è valsa davvero la pena. Perché il giornalismo non dico che, per insegnarlo ai ragazzi, bisogna praticarlo, ma almeno conoscerne da vicino il meccanismo. E quale migliore occasione che incontrare dal vivo giornalisti di levatura nazionale, discutere con loro, scambiare opinioni, esprimere difficoltà e cercare soluzioni nell’esperienza altrui? La scuola vive in una asfittica chiusura al mondo, in una solipsistica autoreferenzialità, dove la realtà, malgrado le sbandierate innovazioni, entra a stento, con difficoltà notevole: non sarà anche perché i docenti ammuffiscono insieme ai ragazzi tra quelle quattro mura, chiamate aule?
Sabato è stato diverso. Ho visto professori convinti, motivati, con la mente proiettata verso nuovi orizzonti. Ho sentito tanta intelligenza fluire tra i vari interventi, ho avvertito combattività e acutezza. Mi sono sentita io, per prima, ancora intelligente del mondo e delle cose. Ma in fondo che cosa stava succedendo di straordinario? Niente. Non era l’albergo, no. Era lussuoso, ma non era l’albergo. Non era il pranzo, no, anche se in genere siamo abituati a mense povere, magari in quelle scuole di montagna dove addenti un panino a zero gradi nella pausa pranzo. Ma non era il pranzo. E’ che ti sentivi una professionista, in mezzo a cose da capire e da esplorare, come mai ti senti in aula.
Alla fine grande soddisfazione generale aleggiava su tutti, nella speranza di potere ripetere ancora quell’esperienza.
E, scendendo le ampie scale di quel bell’albergo, ti immaginavi come Cenerentola al ballo. Andavi via, già un po’ triste e nostalgica, verso la tua solita, obsoleta, vecchia scuola. E, in un folle impeto di perpetuare la magia, pensavi: se perdessi quella famosa scarpina…


SILVANA LA PORTA






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