Non sa, il ministro Fioroni, come fare
della nostra scuola la migliore del mondo,
dopo la deblache del rapporto Pisa, e
allora si è inventato di premiare gli alunni
più bravi con crediti universitari, viaggi
di istruzione, tirocini formativi, accreditamenti
a biblioteche, musei e pure
con moneta sonate. Un modo per dire, a
questa minoranza silenziosa, che qualcuno
la osserva e riconosce il merito soprattutto
se eccelle in informatica, lingue
e agli esami di stato. Era ora, si dirà, anche
perché talvolta la scuola si appiattisce
sui più deboli lasciando il migliori a
loro stessi cosicché si crea una omogeneità
al ribasso con risultati perniciosi
per chi studia e si impegna.
Contestualmente
l’Ufficio scolastico regionale, dando corso alla circolare del ministro del
febbraio 2007, ha attivato l'"Osservatorio permanente sul fenomeno
del bullismo con lo scopo di garantire
monitoraggio costante, supporto alle
attività promosse dalle scuole, collegamento
interistituzionale in materia di
Educazione alla Legalità”. E ha prodotto
“Linee-Guida anche per la prevenzione
del bullismo che intendono essere uno
strumento di indirizzo operativo per le
Istituzioni Scolastiche siciliane con l’implementazione
e la sperimentazione
permanente di iniziative volte sia alla
formazione del personale scolastico che
all’intervento con gli allievi e le loro famiglie
in sinergie con le altre Istituzioni
al fine di costituire un network operativo
che affronti le complesse sfaccettature
implicate nel fenomeno”.
Un punto di riferimento sicuro dunque
al quale ciascuno può rivolgersi, utilizzando
pure un numero verde e che dovrebbe
quantomeno scoraggiare atti delinquenziali
e in modo prevalente le violenze
contro la persona che sono le più
odiose. Non ci sono dunque alibi di sorta
per quei dirigenti che preferiscono
talvolta minimizzare le aggressioni o che
ignorano il disagio dei loro insegnanti
sempre più oggetto di angherie di piccoli
masnadieri alla riscossa, spalleggiati
spesso dai genitori. Ma anche sul versante
famiglie il ministero ha segnato un
altro punto in suo favore, adeguandosi
per certi versi a quanto già in Inghilterra
da un po’ di anni esiste: la responsabilità
dei genitori per gli atti vandalici dei figli.
Per far questo è stato necessario modificare
due articoli dello statuto degli studenti
voluto da Berlinguer e introdurre il
principio della corresponsabilità delle
famiglie che è stato pure accolto dalla
Corte dei conti in applicazione al decreto
del Presidente della Repubblica. Chi
rompe paga e per i bullismi più gravi la
scuola può sospendere da 15 giorni fino
a tutto l’anno, non ammettere allo scrutinio
finale, agli esami di stato e inoltrare
denuncia penale. Rispettare le regole
da piccoli per rispettarli da cittadini maturi
e abituare alla cura del bene pubblico,
anche se i più esposti alle ingiurie rimangono
sempre i professori come per
certi versi lo sono i poliziotti negli stadi.
Forse anche da questa semplice considerazione
è nata la proposta della Gilda di
giudicare usurante il lavoro dei docenti
visto che, referti e statistiche alla mano,
tra il pubblico impiego sono quelli più
esposti a malattie anche perniciose, oltre
a subire più di ogni altro il burn-out e
quindi soffrire di depressione e crisi di
identità.
E questo non solo nel rapporto sempre
più conflittuale con il carico di responsabilità
(denunciare aggressioni, giudicare
e motivare bocciature, stilare relazioni
ecc.), ma anche in fase relazionale con gli
alunni che a mobbizzare sono liberi docenti.
Si dirà però che la scuola deve trovare
strategie adeguate sul modello don
Bosco o John Dewey; che è vero, come è
vero però che al fronte si va bene equipaggiati
e soprattutto ben formati e motivati
e non già a costo zero come la velleità
spesso suggerisce. E non parliamo
solo di stipendi, ma di concorsi seri per
eliminare il precariato e fare del docente
l’asse portante della società del domani.
Ma quale classe politica saprà imporre
questa rivoluzione che poi dovrebbe
essere normale buon senso?
PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)