Nei primi mesi del prossimo anno i circa
tredicimila studenti che stanno completando
l’ultimo ciclo della scuola di
base dovranno scegliere la scuola superiore
da frequentare nel prossimo anno
scolastico.
A questo proposito c’è una nuova
possibilità di scelta costituita dai percorsi
sperimentali di formazione professionale,
istituiti da quest’anno dalla Regione.
Sono circa un migliaio i giovani
che nel giugno scorso, dopo avere superato
l’esame di Stato di licenza media e
non avendo attitudine per la frequenza
della scuola secondaria di secondo grado,
hanno scelto i percorsi sperimentali
di formazione professionale, realizzati
in attuazione dell’accordo Stato Regione.
Anche quest’anno. all’atto delle iscrizioni,
gli alunni potranno scegliere di
frequentare detti percorsi sperimentali
di istruzione e formazione professionale,
senz’altro utili per i ragazzi a rischio,
che difficilmente proseguiranno
gli studi. Sono destinatari dei percorsi
sperimentali, come si è detto, gli alunni
che concluderanno il primo ciclo di
istruzione e vorranno assolvere l’obbligo
scolastico avvalendosi dei percorsi
sperimentali di istruzione e formazione.
Poi, saranno le scuole secondarie di secondo
grado a certificare l’avvenuto
adempimento dell’obbligo scolastico,
mentre il rilascio della qualifica professionale
sarà curato dal dipartimento regionale
della formazione professionale.
Si tratta di percorsi che, come recita
l’apposita circolare, «parallelamente alla
tipologia scolastica canonica, introducono
anche attività di formazione professionale
che contemplano oltre al nucleo
di saperi di base, un insieme di saperi
professionali, propedeutici al rilascio
di un attestato di qualifica per l’ingresso
nel mondo del lavoro».
I corsi, di durata triennale, prevedono
stage in azienda, applicazioni pratiche e
laboratori. Al termine si potrà frequentare
facoltativamente un quarto anno
che consentirà il rilascio di un diploma
professionale o, diversamente, scegliere
di tornare al percorso specifico dell’istruzione
per conseguire il diploma di
Stato, con il riconoscimento di tutti i
crediti accumulati durante l’iter professionale.
Come si potrà notare sono dei
percorsi che, come sostiene l’on. Leanza,
valorizzino i giovani introducendoli nel
mercato del lavoro.
Inoltre, come ha rilevato l’assessore
regionale al lavoro Formica, «si sono
create le premesse per introdurre elementi
di qualità e di legittimazione sociale,
favorendo il passaggio dalla formazione
all’istruzione e viceversa, per
operare una realtà difficile come quella
siciliana con grande attesa e grande senso
di responsabilità».
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)