Nuovi percorsi per arginare la dispersione.
Data: Giovedì, 13 dicembre 2007 ore 00:23:27 CET
Argomento: Rassegna stampa


Nei primi mesi del prossimo anno i circa tredicimila studenti che stanno completando l’ultimo ciclo della scuola di base dovranno scegliere la scuola superiore da frequentare nel prossimo anno scolastico.

A questo proposito c’è una nuova possibilità di scelta costituita dai percorsi sperimentali di formazione professionale, istituiti da quest’anno dalla Regione.

Sono circa un migliaio i giovani che nel giugno scorso, dopo avere superato l’esame di Stato di licenza media e non avendo attitudine per la frequenza della scuola secondaria di secondo grado, hanno scelto i percorsi sperimentali di formazione professionale, realizzati in attuazione dell’accordo Stato Regione.

Anche quest’anno. all’atto delle iscrizioni, gli alunni potranno scegliere di frequentare detti percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale, senz’altro utili per i ragazzi a rischio, che difficilmente proseguiranno gli studi. Sono destinatari dei percorsi sperimentali, come si è detto, gli alunni che concluderanno il primo ciclo di istruzione e vorranno assolvere l’obbligo scolastico avvalendosi dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione.

Poi, saranno le scuole secondarie di secondo grado a certificare l’avvenuto adempimento dell’obbligo scolastico, mentre il rilascio della qualifica professionale sarà curato dal dipartimento regionale della formazione professionale.

Si tratta di percorsi che, come recita l’apposita circolare, «parallelamente alla tipologia scolastica canonica, introducono anche attività di formazione professionale che contemplano oltre al nucleo di saperi di base, un insieme di saperi professionali, propedeutici al rilascio di un attestato di qualifica per l’ingresso nel mondo del lavoro».

I corsi, di durata triennale, prevedono stage in azienda, applicazioni pratiche e laboratori. Al termine si potrà frequentare facoltativamente un quarto anno che consentirà il rilascio di un diploma professionale o, diversamente, scegliere di tornare al percorso specifico dell’istruzione per conseguire il diploma di Stato, con il riconoscimento di tutti i crediti accumulati durante l’iter professionale. Come si potrà notare sono dei percorsi che, come sostiene l’on. Leanza, valorizzino i giovani introducendoli nel mercato del lavoro.

Inoltre, come ha rilevato l’assessore regionale al lavoro Formica, «si sono create le premesse per introdurre elementi di qualità e di legittimazione sociale, favorendo il passaggio dalla formazione all’istruzione e viceversa, per operare una realtà difficile come quella siciliana con grande attesa e grande senso di responsabilità».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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