La Provincia di Catania sta promuovendo
nelle scuole medie superiori un progetto
teso a far comprendere alle nuove generazioni,
che una Sicilia diversa, onesta,
laboriosa e soprattutto libera dalla criminalità
è possibile. Basta crederci e impegnarsi
a realizzarla. Ne ha parlato ieri il
presidente Raffaele Lombardo nella sede
di via Nuovaluce presentando il programma.
Alla conferenza stampa c’era un testimone
d’eccezione, Mario Caniglia, coordinatore
regionale delle associazioni Antiracket
Sicilia e, prima ancora, imprenditore
siciliano che si è ribellato alla mafia
e al racket delle estorsioni. Con Lombardo
erano presenti l’assessore provinciale
alle Politiche scolastiche Margherita
Ferro e l’assessore alle Politiche finanziarie
Rocco Leonardi, nonché il senatore
Giovanni Pistorio, della Commissione
nazionale antimafia, il funzionario
della Prefettura Fichera, il maggiore Bua
della Guardia di Finanza, il tenente colonnello
Mario Pantano, vicecomandante
provinciale dei Carabinieri e la dottoressa
Manuela Recca della Polizia di Stato
in rappresentanza del questore. Hanno
anche partecipato la dirigente del
servizio Politiche scolastiche provinciale
Margherita Motta, il consigliere Giuseppe
Bellomo, gli imprenditori che aderiscono
alle associazioni antiracket e numerosi
dirigenti scolastici.
"Occorre sviluppare in ogni giovane
siciliano - ha detto il presidente Lombardo
- la cultura della legalità, facendolo
sentire responsabile, sin dai banchi di
scuola, di ogni azione e di ogni scelta
operata nel contesto della società. La Sicilia,
proprio grazie ai suoi imprenditori,
uomini normali che hanno scelto lo Stato,
sta vivendo una nuova primavera,
che la politica, le istituzioni, le forze dell’ordine
hanno il compito di sostenere
per lasciare una preziosa eredità ai nostri
figli". "Con cadenza settimanale, - ha annunciato
l’assessore Margherita Ferro - Mario Caniglia porterà agli studenti il
suo messaggio di legalità. Vogliamo che
Caniglia e gli imprenditori come lui non
si sentano mai soli, ma sentano invece la
costante presenza delle istituzioni ogni
giorno per la scelta che hanno operato".
Il 6 dicembre ci sarà il primo incontro
al "Boggio Lera", il 13 al "Marconi" e il 20
al "Lombardo Radice". Poi, via via, negli
altri Istituti: Cutelli, Gulli e Pennisi, Turrisi
Colonna, Spedalieri, Olivetti, Ferraris,
Istituto tecnico di S. G. la Punta, Majorana,
Libertini. Scuole che rappresentano
tutte le aree della provincia di Catania.
"Quando, nel ’98, ho ricevuto le prime
minacce di estorsione - ha detto Mario
Caniglia, raccontando la propria esperienza
- ho deciso che lo Stato doveva intervenire,
che doveva difendermi e che
io e la mia famiglia non avremmo dovuto
cedere ad alcun ricatto ma denunciare
da subito. Questa scelta mi ha cambiato
la vita, perché oggi mi sento un uomo
libero e ringrazio le forze dell’ordine e la
Provincia, per questa iniziativa importantissima
per le giovani generazioni.
Questo è il momento più opportuno per
la Sicilia per dare un colpo mortale alla
mafia, perché noi imprenditori stiamo
comprendendo che non pagare il pizzo
conviene e che è un atto di civiltà".
"Si tratta di un segnale forte contro la
criminalità organizzata - ha aggiunto il
senatore Pistorio (che in Senato ha presentato
un emendamento alla Finanziaria,
approvato da più forze politiche perché
le imprese che denunciano le estorsioni
possano godere di uno sgravio fiscale
del 2% sull’Irap) - e sconfiggere Cosa
nostra sul terreno economico significa
infliggere un durissimo colpo all’intera
organizzazione".
Proprietario terriero e commerciante
ortofrutticolo, Mario Caniglia è originario
di Scordia. Oggi vive sotto scorta. È coordinatore regionale delle associazioni
Antiracket, il cui presidente onorario è Tano Grasso.
(da www.lasicilia.it)