I presidi di numerosi istituti secondari
della provincia di Catania replicano al
decreto di ridimensionamento voluto
dall’Assessorato Regionale alle Politiche
Scolastiche. Si parla di sovraffollamento
della popolazione scolastica. Un
sovraffollamento che riguarda anche
alcuni tra i più noti e popolari licei, classici
e scientifici, della città di Catania e
altrettanto numerosi istituti tecnici.
Il decreto regionale prevede di procedere
ad un’opera di dimensionamento,
ovvero di adeguamento del numero di
studenti da un minimo di 500 fino a un
massimo di 900, ai fini del mantenimento
della personalità giuridica dell’istituto
stesso. «Tali indici - recita il decreto
- sono assunti come termini di riferimento
per assicurare l’ottimale impiego
delle risorse professionali e strumentali».
Quello che però solleva la reazione
della maggioranza dei dirigenti scolastici
di licei scientifici e classici del catanese
è che, sebbene il decreto abbia una
pertinenza di natura regionale, è solo la
provincia di Catania ad essere nel mirino
di almeno una ventina di interventi
di ridimensionamento a danno dei licei
storici. Trascurando altre realtà tecnico-professionali,
altrettanto compromesse
dal sovraffollamento. A fronte di otto interventi
per la provincia di Palermo, per
Catania sarebbero previsti ben 24 interventi,
tra cui la formazione di un terzo
liceo classico e il raddoppiamento degli
scientifici, da quattro a otto.
«Non solo. Lo stesso decreto - spiega il
preside del liceo Scientifico Boggio Lera,
Giovanni Torrisi, tra i promotori della
protesta - si propone di procedere a piccoli
interventi non procrastinabili nel
tempo. Sembra invece che per Catania
siano rilevabili un’attenzione e una fretta
particolari. Inoltre è necessario garantire
il diritto di scelta della scuola favorita
da parte delle famiglie e degli studenti».
La protesta è sostenuta da numerose
scuole, tra le quali i licei Cutelli, Spedalieri,
Galilei, e i magistrali Lombardo
Radice e Turrisi Colonna.
I dirigenti sottolineano, inoltre, il fatto
che il provvedimento non solleverebbe
alcun tipo di protesta se a essere
coinvolti non fossero soltanto i maggiori
licei della provincia, ma anche altri
istituti tecnici e professionali ugualmente
interessati da un problema di
sovraffollamento. I presidi chiedono all’assessorato
di «rivalutare gli interventi
alla luce della normativa esistente per
assicurare il pieno rispetto delle disposizioni
di legge; che i dirigenti della provincia
di Catania vengano coinvolti nelle
fasi di valutazione e di decisione relative
alla realtà scolastica della provincia
e che non si proceda al ridimensionamento
sotto la spinta di esigenze particolari
che non hanno nulla a che fare
con gli interessi generali».
ALESSANDRA BELFIORE (da www.lasicilia.it)