Un appello sacrosanto. Ma ognuno
faccia il suo dovere. L’Asas (Associazione
delle scuole autonome della
Sicilia) presieduta dal preside catanese
prof. Salvatore Indelicato, di cui
fanno parte alcuni dirigenti scolastici
catanesi, risponde, «bacchettandolo» a un lettera inviata ai capi di
istituto dal ministro della Pubblica
Istruzione Fioroni per chiedere di responsabilizzare
maggiormente gli
alunni per aumentare sicurezza e legalità
dentro gli istituti.
«Non basta l’azione repressiva -
scrive il ministro - ma bisogna intensificare
l’azione educativa e diventa
cruciale quello che la scuola saprà
produrre in termini di educazione
per una costruzione attiva dell’intercultura
basata sul rispetto dell’altro.
Oggi più che mai - continua Fioroni
- vi chiedo di essere non solo
presidi, ma presìdi delle garanzie democratiche
nella scuola assieme ai
docenti e agli studenti. Premiare chi
fa bene e punire chi fa male è il primo
requisito perchè si affermi ovunque
il rispetto della legalità. Rendere
gli studenti consapevoli che non esiste
libertà senza responsabilità e che
la sicurezza è un concetto che implica
diritti e anche doveri. Occorre
un’attenzione ancora più forte affinché
venga assicurato il rispetto di
tutti gli studenti di lingue, culture o
etnie diverse. Conto su di voi - conclude
il ministro - sui docenti e sugli
studenti perchè le nostre scuole battano
paure e diversità con quelle
centinaia di migliaia di buone pratiche
che quotidianamente vengono
realizzate. Integrazione e sicurezza si
costruiscono prima di tutto sui banchi di scuola: mi auguro che la scuola
diventi un faro di civiltà dal quale
la società possa prendere esempio».
L’Asas, in risposta a Fioroni, dopo
averlo ringraziato per la lettera, nota
che «la scuola statale non è proprio
organizzata su questi principi». Vero
è che bisognerà «premiare chi fa bene
e punire chi fa male, requisito indispensabile
perchè si affermi il
principio della legalità», però, secondo
l’associazione, è altrettanto vero
che «sono presenti operatori scolastici
che fanno bene
e non possono
essere valorizzati e
sono presenti i fannulloni
che non
possono essere puniti;
molti docenti
firmano per recarsi
alle assemblee, e
invece non ci vanno,
ma mandano a
casa gli studenti;
docenti consiglieri
provinciali si assentano di trenta
giorni in trenta giorni distruggendo il
patrimonio educativo e formativo di
intere classi; alcuni professori si assentano
per acquisire una seconda
laurea e, anche se non danno esami,
non si presentano a scuola; trovare
un supplente è fatica tale da mettere
a dura prova il sistema nervoso di
qualunque amministrativo. Potremmo
continuare per delle ore. Perchè
quindi, signor ministro - conclude
l’Asas - non comincia con il suo ministero
ad applicare il principio di premiare
chi fa bene e punire chi fa male?».
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)