23.11.2007
- CATANIA. Al «Cutelli» possibili doppi turni per recuperare le ore perdute. Ieri l'assemblea dei genitori dopo i fatti di vandalismo nella succursale di via del Bosco
- SANTA VENERINA. Le scuole-tenda vanno in pensione. Simbolo del terremoto dell’ottobre 2002, erano diventate un pericolo
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NICOLOSI. Protesta per la riattivazione dei doppi turni
Alberghiero, corteo con mille studenti
- CATANIA. Al «Cutelli» possibili doppi turni per recuperare le ore perdute. Ieri l'assemblea dei genitori dopo i fatti di vandalismo nella succursale di via del Bosco
E’ necessario riconvocare il Consiglio di
istituto per prendere provvedimenti che
garantiscano il diritto allo studio e impediscano
di perdere giorni di scuola. Questo
è quanto è emerso dall’assemblea di
genitori degli studenti del liceo classico
Mario Cutelli riunitisi su espresso invito
della dirigente Rosetta Camilleri.
Un’assemblea necessaria dopo i fatti di
vandalismo avvenuti nella succursale di
via del Bosco che hanno allarmato non
poco sia la stessa dirigente che i genitori.
Ma un’assemblea del tutto deludente per
il numero dei presenti - afferma la Camilleri
- che ritenendola piuttosto partecipativa
ha preferito i locali del centro fieristico
piuttosto che l’aula magna dell’istituto.
Il suo esordio è di rabbia e allo stesso
tempo di rammarico per gli atti perpetrati
a danno della scuola per i
quali «dalle prove raccolte
ormai siamo quasi certi che
siano stati commissionati
dall’interno mentre gli esecutori
sono estranei all’istituto».
L’incontro a cui ha partecipato
anche la dirigente
della Pubblica istruzione
della Provincia, Margherita Motta, ha evidenziato
una notevole preoccupazione
dei genitori sulla probabilità che possano
deliberarsi dei doppi turni per recuperare
le giornate di studio perse in seguito alla
chiusura della scuola resa inagibile per
più giorni e ovviamente,
sulla ricerca degli strumenti
o dei provvedimenti da
individuare perché questi
non accadano più. E una
preoccupazione in più è tra
l’altro data sia dal fatto che i
locali della succursale - considerato
che non esiste alcun
documento, come afferma
la dirigente, secondo cui la Provincia
ne attesti ufficialmente l’uso e il tempo
di durata - potrebbero non essere più
disponibili creando così problemi agli studenti
iscritti che a quelli che si iscriveranno
e sia anche dalla richiesta fatta dall’istituto
Eredia di istituire nei propri locali un
liceo classico.
La dirigente provinciale rassicura l’atmosfera:
«La Provincia ha un’ampia programmazione
che ha anche a cuore la sicurezza
delle scuole e farà la sua parte sia
con interventi strutturali che con iniziative
politico-sociali e progetti sulla legalità». Videosorveglianza, cancelli di ferro, collegamenti
con il 113 sono state le proposte
di alcuni rappresentanti di classe presenti
peraltro condivise dalla professoressa
Camilleri intenzionata a provvedere con bilancio di scuola se le istituzioni
già contattate dovessero ritardare.
«Per colpa degli stupidi, è in pericolo il
buon nome della scuola», evidenziano
Andrea Di Giorgio, Matteo Guardo, Gabriele Savoca, Sebastian Intelisano, rappresentanti
del Consiglio di istituto non
invitati ma che sono voluti essere ugualmente
presenti perché veramente rammaricati
che il loro istituto, ritenuto da
sempre di prestigio per la serietà didattica
svolta nel tempo, adesso rischia di essere
screditato. «Facciamo attività di solidarietà,
iniziative sociali e aborriamo la
violenza».
IDA SCANDURA (da www.lasicilia.it)
- SANTA VENERINA. Le scuole-tenda vanno in pensione. Simbolo del terremoto dell’ottobre 2002, erano diventate un pericolo
Dopo 5 anni, vanno in pensione le scuole-
tenda di via Aldo Moro di Santa Venerina,
simbolo del disastroso terremoto
del 29 ottobre 2002. Sono cominciate
ieri, infatti, le operazioni di smontaggio
delle due tensostrutture che all’indomani
degli eventi sismici diedero ospitalità
agli alunni della scuola dell’obbligo del
paese, dopo che l’edificio di via Dragona
era rimasto inagibile.
Le due strutture, costruite dalla Protezione
civile, erano dismesse ormai da
un anno, perché gli alunni sono andati in
parte nella nuova scuola media di Cosentini,
in altra parte nel plesso di Bongiardo.
Negli ultimi tempi, la costruzione
più grande che era stata la scuola media
"Alessandro Manzoni" era diventata un
vero pericolo, perché il forte vento degli
ultimi tempi, dopo gli altri eventi atmosferici,
aveva in gran parte divelto la facciata
della scuola: bastavano altre folate
per sollevare la tensostruttura, con conseguenze
facilmente immaginabili.
Peraltro, di fronte è ancora in funzione
l’altra tensostruttura, destinata a chiesa
e tuttora utilizzata. Da quando erano rimaste
vuote, inoltre, come era stato segnalato
dal personale della segreteria
scolastica che vi rimase più a lungo dei
ragazzi, le strutture erano diventate regno
dei topi. Ed erano pure finite nel
mirino dei vandali. Anche per questo il
sindaco Ferlito aveva più volte segnalato
al Dipartimento Protezione civile la
necessità di rimuoverle. Ma solo ora, con
ritardo, è partita l’operazione che dovrebbe
concludersi in pochi giorni. Ora
per il sindaco la dismissione "riveste un
significato importante perché le tensostrutture
ricordavano quello che era stato
l’evento sismico e i disagi a cui erano
stati sottoposti gli alunni e le famiglie di
Santa Venerina. Questa operazione testimonia
il lavoro svolto in questi anni e i
passi avanti in tema di ricostruzione
compiuti per il rientro alla normalità".
O. V. (da www.lasicilia.it)
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NICOLOSI. Protesta per la riattivazione dei doppi turni
Alberghiero, corteo con mille studenti
Tornano a farsi sentire gli studenti dell’istituto alberghiero
di Nicolosi, che ieri mattina hanno dato
vita a un corteo di protesta. Oltre mille studenti
hanno attraversato viale della Regione e via Etnea,
radunandosi in piazza Vittorio Emanuele.
Una protesta eclatante, che ha creato gravi disagi
alla circolazione stradale e che riporta in primo
piano la «questione alberghiero», una scuola che
solo negli ultimi anni ha raddoppiato la sua popolazione
scolastica, anche grazie all’alto livello di
formazione e agli sbocchi professionali che assicura.
«Purtroppo - affermano genitori e studenti dell’istituto,
che ieri hanno dato vita alla protesta -
l’anno scolastico 2007/08 è iniziato con la carenza
di 7 aule. Si è dovuto provvedere a istituire i
doppi turni, di fatto inapplicabili per il monte ore
di lezione nonché per il disagio arrecato alle famiglie
che risiedono nei Comuni più distanti. Dopo
le proteste di studenti e genitori e diversi incontri,
la Provincia ha promesso un quarto plesso in affitto
a Nicolosi, in consegna per novembre 2007
ma fino a oggi - continuano - non abbiamo notizie
certe. Per questo motivo dal prossimo lunedì le
classi verranno ridistribuite nelle aule di didattica,
con la riattivazione dei doppi turni, perché i laboratori
sono propedeutici alla formazione degli
studenti. Torneranno, dunque, disagi e difficoltà,
ma i problemi non finiscono qui perché a vent’anni
dalla sua istituzione, l’Ipssar di Nicolosi è ancora
dislocato in quattro plessi, tre a Nicolosi e uno
a Santa Maria di Licodia».
«L’istituto alberghiero è un patrimonio per Nicolosi
e va tutelato - afferma il sindaco Nino Borzì,
che ieri mattina è sceso in piazza per ascoltare gli
studenti. - ci faremo interpreti della protesta ma
sappiamo che si sta già percorrendo, da parte
della Provincia, la soluzione della locazione dell’ex
sede del Parco dell’Etna per risolvere la carenza di
aule. Il nostro obiettivo, comunque, è che l’istituto
diventi polo di eccellenza nella formazione».
La protesta ha visto la partecipazione di Confcommercio,
Confturismo e dell’associazione «Vivinicolosi
», che hanno preso l’impegno di promuovere
l’apertura di una conferenza di servizi
per individuare soluzione alla carenza strutturale
dell’istituto.
«Il sindaco venga al più presto in aula per informare
il Consiglio e la cittadinanza sullo stato in cui
versano i plessi di proprietà comunale, che attualmente
ospitano l’ Alberghiero». E’ quanto chiede
il consigliere comunale de «La Destra-Alleanza
siciliana», Salvo Musumeci, secondo il quale «c’è il
fondato timore che le strutture non abbiano i necessari
requisiti di sicurezza. Pertanto, è doveroso
da parte dell’amministrazione rendere note quali
iniziative ha adottato o intende adottare per
chiedere l’immediato intervento della Provincia».
(da www.lasicilia.it)