Notizie dalle scuole della Provincia di Catania
Data: Sabato, 24 novembre 2007 ore 00:30:53 CET
Argomento: Rassegna stampa


23.11.2007

- CATANIA. Al «Cutelli» possibili doppi turni per recuperare le ore perdute. Ieri l'assemblea dei genitori dopo i fatti di vandalismo nella succursale di via del Bosco

- SANTA VENERINA. Le scuole-tenda vanno in pensione. Simbolo del terremoto dell’ottobre 2002, erano diventate un pericolo

- NICOLOSI. Protesta per la riattivazione dei doppi turni Alberghiero, corteo con mille studenti

 

 

- CATANIA. Al «Cutelli» possibili doppi turni per recuperare le ore perdute. Ieri l'assemblea dei genitori dopo i fatti di vandalismo nella succursale di via del Bosco

 

E’ necessario riconvocare il Consiglio di istituto per prendere provvedimenti che garantiscano il diritto allo studio e impediscano di perdere giorni di scuola. Questo è quanto è emerso dall’assemblea di genitori degli studenti del liceo classico Mario Cutelli riunitisi su espresso invito della dirigente Rosetta Camilleri.

Un’assemblea necessaria dopo i fatti di vandalismo avvenuti nella succursale di via del Bosco che hanno allarmato non poco sia la stessa dirigente che i genitori. Ma un’assemblea del tutto deludente per il numero dei presenti - afferma la Camilleri - che ritenendola piuttosto partecipativa ha preferito i locali del centro fieristico piuttosto che l’aula magna dell’istituto.

Il suo esordio è di rabbia e allo stesso tempo di rammarico per gli atti perpetrati a danno della scuola per i quali «dalle prove raccolte ormai siamo quasi certi che siano stati commissionati dall’interno mentre gli esecutori sono estranei all’istituto».

L’incontro a cui ha partecipato anche la dirigente della Pubblica istruzione della Provincia, Margherita Motta, ha evidenziato una notevole preoccupazione dei genitori sulla probabilità che possano deliberarsi dei doppi turni per recuperare le giornate di studio perse in seguito alla chiusura della scuola resa inagibile per più giorni e ovviamente, sulla ricerca degli strumenti o dei provvedimenti da individuare perché questi non accadano più. E una preoccupazione in più è tra l’altro data sia dal fatto che i locali della succursale - considerato che non esiste alcun documento, come afferma la dirigente, secondo cui la Provincia ne attesti ufficialmente l’uso e il tempo di durata - potrebbero non essere più disponibili creando così problemi agli studenti iscritti che a quelli che si iscriveranno e sia anche dalla richiesta fatta dall’istituto Eredia di istituire nei propri locali un liceo classico.

La dirigente provinciale rassicura l’atmosfera: «La Provincia ha un’ampia programmazione che ha anche a cuore la sicurezza delle scuole e farà la sua parte sia con interventi strutturali che con iniziative politico-sociali e progetti sulla legalità». Videosorveglianza, cancelli di ferro, collegamenti con il 113 sono state le proposte di alcuni rappresentanti di classe presenti peraltro condivise dalla professoressa Camilleri intenzionata a provvedere con bilancio di scuola se le istituzioni già contattate dovessero ritardare.

«Per colpa degli stupidi, è in pericolo il buon nome della scuola», evidenziano Andrea Di Giorgio, Matteo Guardo, Gabriele Savoca, Sebastian Intelisano, rappresentanti del Consiglio di istituto non invitati ma che sono voluti essere ugualmente presenti perché veramente rammaricati che il loro istituto, ritenuto da sempre di prestigio per la serietà didattica svolta nel tempo, adesso rischia di essere screditato. «Facciamo attività di solidarietà, iniziative sociali e aborriamo la violenza».

IDA SCANDURA (da www.lasicilia.it)

 

 

- SANTA VENERINA. Le scuole-tenda vanno in pensione. Simbolo del terremoto dell’ottobre 2002, erano diventate un pericolo

 

Dopo 5 anni, vanno in pensione le scuole- tenda di via Aldo Moro di Santa Venerina, simbolo del disastroso terremoto del 29 ottobre 2002. Sono cominciate ieri, infatti, le operazioni di smontaggio delle due tensostrutture che all’indomani degli eventi sismici diedero ospitalità agli alunni della scuola dell’obbligo del paese, dopo che l’edificio di via Dragona era rimasto inagibile.

Le due strutture, costruite dalla Protezione civile, erano dismesse ormai da un anno, perché gli alunni sono andati in parte nella nuova scuola media di Cosentini, in altra parte nel plesso di Bongiardo.

Negli ultimi tempi, la costruzione più grande che era stata la scuola media "Alessandro Manzoni" era diventata un vero pericolo, perché il forte vento degli ultimi tempi, dopo gli altri eventi atmosferici, aveva in gran parte divelto la facciata della scuola: bastavano altre folate per sollevare la tensostruttura, con conseguenze facilmente immaginabili.

Peraltro, di fronte è ancora in funzione l’altra tensostruttura, destinata a chiesa e tuttora utilizzata. Da quando erano rimaste vuote, inoltre, come era stato segnalato dal personale della segreteria scolastica che vi rimase più a lungo dei ragazzi, le strutture erano diventate regno dei topi. Ed erano pure finite nel mirino dei vandali. Anche per questo il sindaco Ferlito aveva più volte segnalato al Dipartimento Protezione civile la necessità di rimuoverle. Ma solo ora, con ritardo, è partita l’operazione che dovrebbe concludersi in pochi giorni. Ora per il sindaco la dismissione "riveste un significato importante perché le tensostrutture ricordavano quello che era stato l’evento sismico e i disagi a cui erano stati sottoposti gli alunni e le famiglie di Santa Venerina. Questa operazione testimonia il lavoro svolto in questi anni e i passi avanti in tema di ricostruzione compiuti per il rientro alla normalità".

O. V. (da www.lasicilia.it)

 

 

- NICOLOSI. Protesta per la riattivazione dei doppi turni Alberghiero, corteo con mille studenti

 

Tornano a farsi sentire gli studenti dell’istituto alberghiero di Nicolosi, che ieri mattina hanno dato vita a un corteo di protesta. Oltre mille studenti hanno attraversato viale della Regione e via Etnea, radunandosi in piazza Vittorio Emanuele.

Una protesta eclatante, che ha creato gravi disagi alla circolazione stradale e che riporta in primo piano la «questione alberghiero», una scuola che solo negli ultimi anni ha raddoppiato la sua popolazione scolastica, anche grazie all’alto livello di formazione e agli sbocchi professionali che assicura.

«Purtroppo - affermano genitori e studenti dell’istituto, che ieri hanno dato vita alla protesta - l’anno scolastico 2007/08 è iniziato con la carenza di 7 aule. Si è dovuto provvedere a istituire i doppi turni, di fatto inapplicabili per il monte ore di lezione nonché per il disagio arrecato alle famiglie che risiedono nei Comuni più distanti. Dopo le proteste di studenti e genitori e diversi incontri, la Provincia ha promesso un quarto plesso in affitto a Nicolosi, in consegna per novembre 2007 ma fino a oggi - continuano - non abbiamo notizie certe. Per questo motivo dal prossimo lunedì le classi verranno ridistribuite nelle aule di didattica, con la riattivazione dei doppi turni, perché i laboratori sono propedeutici alla formazione degli studenti. Torneranno, dunque, disagi e difficoltà, ma i problemi non finiscono qui perché a vent’anni dalla sua istituzione, l’Ipssar di Nicolosi è ancora dislocato in quattro plessi, tre a Nicolosi e uno a Santa Maria di Licodia».

«L’istituto alberghiero è un patrimonio per Nicolosi e va tutelato - afferma il sindaco Nino Borzì, che ieri mattina è sceso in piazza per ascoltare gli studenti. - ci faremo interpreti della protesta ma sappiamo che si sta già percorrendo, da parte della Provincia, la soluzione della locazione dell’ex sede del Parco dell’Etna per risolvere la carenza di aule. Il nostro obiettivo, comunque, è che l’istituto diventi polo di eccellenza nella formazione».

La protesta ha visto la partecipazione di Confcommercio, Confturismo e dell’associazione «Vivinicolosi », che hanno preso l’impegno di promuovere l’apertura di una conferenza di servizi per individuare soluzione alla carenza strutturale dell’istituto.

«Il sindaco venga al più presto in aula per informare il Consiglio e la cittadinanza sullo stato in cui versano i plessi di proprietà comunale, che attualmente ospitano l’ Alberghiero». E’ quanto chiede il consigliere comunale de «La Destra-Alleanza siciliana», Salvo Musumeci, secondo il quale «c’è il fondato timore che le strutture non abbiano i necessari requisiti di sicurezza. Pertanto, è doveroso da parte dell’amministrazione rendere note quali iniziative ha adottato o intende adottare per chiedere l’immediato intervento della Provincia».

(da www.lasicilia.it)







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