Famiglia. Con la scuola un gioco di squadra mai avviato.
Data: Mercoledì, 21 novembre 2007 ore 11:35:46 CET
Argomento: Rassegna stampa


20.11.2007. Nell’indifferenza generale, tra ottobre e novembre in tutte le scuole italiane i genitori sono stati convocati per eleggere i loro rappresentanti negli organi collegiali della scuola.

L’affluenza alle urne, ancora una volta, si è rivelata bassissima. Non supera, a livello nazionale il 7%, con punte, nel Sud Italia, tra il 3 e il 4%.

In molte scuole di Catania come in molte scuole di Salerno non è stato eletto il rappresentante dei genitori all’interno del consiglio di classe. Eppure, nella lettera inviata ai genitori dal ministro alla Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, c’erano tante belle e buone intenzioni per cambiare rotta nel rapporto scuola-famiglia: «Cari genitori – affermava Fioroni – i nostri ragazzi crescono, insieme a noi, in una società che cambia velocemente, eterogenea, in cui si moltiplicano rischi e opportunità.

In questo contesto così complesso la collaborazione, il gioco di squadra tra scuola e famiglia è lo strumento più prezioso che abbiamo per costruire una scuola di tutti e per tutti, una scuola di qualità, capace di accompagnare i nostri giovani nell’avventura della conoscenza e della crescita della loro persona. Una scuola che pretendesse di educare sottraendosi al confronto con la famiglia si condannerebbe al fallimento. Vi chiedo di essere a fianco dei docenti e dei dirigenti scolastici, di condividere con loro il percorso formativo dei vostri figli, di sentire la scuola come un luogo in cui prendere parte attiva. Sta per entrare in vigore un nuovo strumento importante nella scuola dell’autonomia, il "patto di corresponsabilità", un importante passo avanti per migliorare l’azione educativa sinergica di docenti e genitori, offrendo un contesto sempre più coerente all’esperienza di crescita dei ragazzi».

Fino ad ora, in realtà, non volendo fare polemica e non volendo generalizzare, verso le famiglie in questi anni la scuola ha creato solo ostacoli a tutti i livelli. E in questo i vari governi hanno solo fatto danni. L’ultimo è il taglio ulteriore nella Finanziaria 2008 degli insegnanti di sostegno.

Poi è meglio non parlare del rinnovo degli organi collegiali che si attende dal 1998. Il Consiglio scolastico provinciale, solo per fare un esempio, è in carica da 11 anni e doveva essere rinnovato dopo 3 anni. Negli anni, le famiglie si sono accorte di essere solo comparse o, nel migliore dei casi, di essere suggeritori di iniziative marginali. Spesso in seno ai consigli d’istituto i genitori eletti hanno dovuto impegnarsi in vere e proprie battaglie con presidi e professori per tentare di incidere, come previsto dalla legge, sul piano dell’offerta formativa.

Alla fine le famiglie si sono rassegnate e si sono incupite in uno sterile mugugno. Altro che «gioco di squadra» e «patto di corresponsabilità». Nella grande emergenza educativa di oggi, la famiglia è vero che è chiamata a svolgere un ruolo centrale nella scuola, ma non può ritrovarsi sempre e solo, a parte poche eccezioni, tutti contro. Se si vuole cambiare rotta veramente, e non solo a parole, la strada è una sola: dare più spazio ai rappresentanti dei genitori e alle associazioni delle famiglie all’interno della scuola per permettere, con adeguati strumenti, di svolgere il proprio ruolo di educatori insieme a quello dei docenti.

Ne guadagnerebbero tutti soprattutto i nostri figli.

NUCCIO CONDORELLI Sindacato delle Famiglie (sidefct@iol.it)

(da www.lasicilia.it)







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