20.11.2007. A distanza di qualche settimana, l’assessore comunale
alle Politiche scolastiche, Giuseppe Arena,
ha programmato per domani un altro incontro
per il dimensionamento della rete scolastica.
Tutti si augurano che si possano realizzare risultati
concreti considerato che le riunioni, iniziate
con l’ex assessore Maimone e continuate con
il suo collega Arena, sono state davvero tante, ma
la soluzione definitiva dell’importante problema
non sembrerebbe vicina.
Infatti, la questione venne affrontata diversi
mesi addietro, furono istituiti i cosiddetti tavoli
tecnici; si disse che il problema sarebbe stato risolto
con l’anno scolastico in corso, poi, tra divergenze
varie e rinvii, la razionalizzazione venne
rimandata all’anno scolastico 2008-2009, mentre
a Catania continuano a funzionare istituti con
oltre 2.000 alunni, altri sottodimensionati (meno
di 500 frequenze), plessi ai limiti dell’agibilità
tecnica.
A questo punto, ci viene in mente il vecchio
ma sempre valido adagio: "medici discutono e l’ammalato
si aggrava". La riunione
di domani vedrà impegnati
tutti coloro che dovrebbero
dare una svolta definitiva al
problema dimensionamento,
cioè, oltre all’assessore
che l’ha stabilita, saranno
presenti il dirigente dell’ufficio
scolastico provinciale Zanoli,
l’assessore alle Politiche
scolastiche Margherita
Ferro, nonchè tutte le organizzazioni
sindacali della
scuola, compresa l’associazione nazionale presidi.
«Giustamente - sostiene il segretario provinciale
dello Snals prof. Giovanni Tempera - i convocati
sono i soggetti idonei a procedere in maniera
organica e responsabile ad una vera e radicale
revisione della rete scolastica nel comune di
Catania, capace di dare quelle risposte che gli
alunni ed i loro genitori ci chiedono per coniugare
il diritto allo studio sul territorio comunale, in
grado di soddisfare l’esigenza, ormai non più rinviabile,
di ridistribuire organicamente e razionalmente
sul territorio metropolitano i 56 istituti
di base e i 24 istituti superiori».
Secondo Tempera non dovranno essere «toccati
alcuni istituti a discapito di altri che vantano
un maggiore numero di alunni». Inoltre, per
il segretario provinciale del sindacato autonomo
il lavoro da fare «è molto complesso e difficile,
ma non impossibile, è sufficiente avere un monitoraggio
di tutti i 79 istituti operanti nel territorio
nel Comune per avere tutti i dati che ci consentano
di lavorare con discernimento, evitando
di poter essere attaccati da chi potrà sentirsi
danneggiato».
Tempera ribadisce altresì che si dovrà conservare
il numero complessivo dei 79 istituti e che
se dovessero essere soppresse o accorpate istituzioni
scolastiche occorre, contestualmente,
sdoppiare, in numero corrispondente, le scuole
sovradimensionate. Anche per il segretario della Flc Cgil, prof. Tomasello, il percorso da fare dovrà
essere ponderato, ragionato, «ma non può
essere rinviato sine die. Occorre tagliare i rami
secchi e costruire un piano di dimensionamento
a luci diffuse, dove le scuole funzionino dalla
mattina alla sera, tempo pieno e tempo prolungato,
sezioni delle scuole dell’infanzia aperte
dalle ore 8 alle ore 16, l’insediamento delle scuole
superiori nei quartieri popolari dovrà costituire
un sistema scolastico pubblico, laico e di qualità.
Tutto il resto sono chiacchiere o, peggio ancora,
clientele politiche per gli amici degli amici».
Insomma, come abbiamo detto, vedute magari
diverse, purché si raggiunga un’intesa che
porti ad un dimensionamento serio della rete
scolastica, ferma al 2000.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)