Dimensionamento. Arena convoca riunione «allargata»
Data: Mercoledì, 21 novembre 2007 ore 11:33:57 CET
Argomento: Rassegna stampa


20.11.2007. A distanza di qualche settimana, l’assessore comunale alle Politiche scolastiche, Giuseppe Arena, ha programmato per domani un altro incontro per il dimensionamento della rete scolastica.

Tutti si augurano che si possano realizzare risultati concreti considerato che le riunioni, iniziate con l’ex assessore Maimone e continuate con il suo collega Arena, sono state davvero tante, ma la soluzione definitiva dell’importante problema non sembrerebbe vicina.

Infatti, la questione venne affrontata diversi mesi addietro, furono istituiti i cosiddetti tavoli tecnici; si disse che il problema sarebbe stato risolto con l’anno scolastico in corso, poi, tra divergenze varie e rinvii, la razionalizzazione venne rimandata all’anno scolastico 2008-2009, mentre a Catania continuano a funzionare istituti con oltre 2.000 alunni, altri sottodimensionati (meno di 500 frequenze), plessi ai limiti dell’agibilità tecnica.

A questo punto, ci viene in mente il vecchio ma sempre valido adagio: "medici discutono e l’ammalato si aggrava". La riunione di domani vedrà impegnati tutti coloro che dovrebbero dare una svolta definitiva al problema dimensionamento, cioè, oltre all’assessore che l’ha stabilita, saranno presenti il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Zanoli, l’assessore alle Politiche scolastiche Margherita Ferro, nonchè tutte le organizzazioni sindacali della scuola, compresa l’associazione nazionale presidi.

«Giustamente - sostiene il segretario provinciale dello Snals prof. Giovanni Tempera - i convocati sono i soggetti idonei a procedere in maniera organica e responsabile ad una vera e radicale revisione della rete scolastica nel comune di Catania, capace di dare quelle risposte che gli alunni ed i loro genitori ci chiedono per coniugare il diritto allo studio sul territorio comunale, in grado di soddisfare l’esigenza, ormai non più rinviabile, di ridistribuire organicamente e razionalmente sul territorio metropolitano i 56 istituti di base e i 24 istituti superiori».

Secondo Tempera non dovranno essere «toccati alcuni istituti a discapito di altri che vantano un maggiore numero di alunni». Inoltre, per il segretario provinciale del sindacato autonomo il lavoro da fare «è molto complesso e difficile, ma non impossibile, è sufficiente avere un monitoraggio di tutti i 79 istituti operanti nel territorio nel Comune per avere tutti i dati che ci consentano di lavorare con discernimento, evitando di poter essere attaccati da chi potrà sentirsi danneggiato».

Tempera ribadisce altresì che si dovrà conservare il numero complessivo dei 79 istituti e che se dovessero essere soppresse o accorpate istituzioni scolastiche occorre, contestualmente, sdoppiare, in numero corrispondente, le scuole sovradimensionate. Anche per il segretario della Flc Cgil, prof. Tomasello, il percorso da fare dovrà essere ponderato, ragionato, «ma non può essere rinviato sine die. Occorre tagliare i rami secchi e costruire un piano di dimensionamento a luci diffuse, dove le scuole funzionino dalla mattina alla sera, tempo pieno e tempo prolungato, sezioni delle scuole dell’infanzia aperte dalle ore 8 alle ore 16, l’insediamento delle scuole superiori nei quartieri popolari dovrà costituire un sistema scolastico pubblico, laico e di qualità.

Tutto il resto sono chiacchiere o, peggio ancora, clientele politiche per gli amici degli amici». Insomma, come abbiamo detto, vedute magari diverse, purché si raggiunga un’intesa che porti ad un dimensionamento serio della rete scolastica, ferma al 2000.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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