POCHI STUDENTI AL ''VAFFACULO FIORONI DAY''
Data: Luned́, 19 novembre 2007 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


Flop per il "Vaffanculo Fioroni day"

ROMA
 Liste spontanee, goliardiche, tendenzialmente apolitiche, qualche volta anche antipolitiche: sono quelle che stanno riscuotendo sempre più consensi nelle elezioni delle consulte studentesche, in corso in questi giorni nelle scuole medie superiori italiane. I risultati, da cui scaturiscono i rappresentanti degli studenti delle province, confermano le indicazioni degli ultimi dati Istat sulla crescente disaffezione dei giovani per la politica.

 Quel che sembra emergere è il profilo di uno studente italiano sempre meno legato alle ideologie tradizionali, alle battaglie politiche, e sempre più attratto da disimpegno e individualismo. Tanto che quando vengono chiamati in causa per scendere in piazza a protestare il risultato può essere come quello di oggi: in diverse città era di scena il "Vaffanculo Fioroni day", ma all’evento non si è presentato quasi nessuno.

 La mobilitazione odierna rappresentava una vera novità: ad organizzare la giornata di protesta contro l’operato del ministro della Pubblica Istruzione erano stati dei non meglio precisati "studenti liberi", organizzati nei vari coordinamenti studenteschi come i "I Rimandati" o i "Nuclei studenteschi", a Palermo, gli "Studenti incazzati", a Firenze, e il comitato "Studenti Contro Fioroni", a Roma.

 Malgrado il tam tam su internet e i ripetuti annunci, la protesta, complice un clima proibitivo, si è trasformata in clamoroso un flop: a Roma c’erano solo una trentina di manifestanti e anche nelle altre città giungono notizie di poche adesioni a quello che doveva essere un forte segnale di disapprovazione per il responsabile di viale Trastevere.

 Il risultato di oggi conferma che molti giovani non hanno più riferimenti sicuri: in loro sembra prevalere, piuttosto, la filosofia dell’anti. Non a caso, sempre più ragazzi comunicano attraverso proteste ad oltranza che vengono quasi sempre espresse con toni duri e perentori, quasi sempre prescindendo da chi è al potere. Un atteggiamento di fondo, poco propenso al dialogo e alla mediazione, che scaturisce anche da tipo di comunicazione verbale.

 «Siamo stanchi di essere considerati utenti nel sistema scuola - spiegano dal comitato `Vaffanculo Fioronì - siamo stanchi di promesse e di finte riforme. Non vogliamo più sottostare all’arroganza di un ministro incompetente e di una classe docente impreparata che si nasconde dietro la spocchiosa volontà di costruire una scuola più seria, non vogliamo scuole fatiscenti, non vogliamo gli esami a settembre. Per tutto questo e per altro ancora siamo pronti a tutto. Siamo solo studenti, ma abbiamo ben chiari i nostri obbiettivi, niente fermerà la nostra rivolta».

 Parole che confermano la bontà dei dati dell’ultima indagine Istat «La vita quotidiana» (relativa ai dati del 2006), secondo cui oltre alle difficoltà di trovare un lavoro e una casa per andare a vivere da soli, fra i giovani d’oggi è cresciuta anche la sfiducia nella politica. Rispetto all’anno precedente il numero di ragazzi (18-19enni) che «non si informano mai di politica» è aumentato di oltre 3 punti e mezzo: dal 32 al 35,4%. Alla maggior parte dei giovani la politica «non interessa» oppure viene ormai considerata con «sfiducia».






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