SORPRESA: MENO SOLDI IN TREDICESIMA
Data: Domenica, 18 novembre 2007 ore 14:21:09 CET
Argomento: Comunicati


L’ultima denuncia della Cgia di Mestre
Meno soldi in busta paga
In tredicesima meno soldi rispetto al 2006
Slittano gli arretrati previsti per gli statali


 
Di Vincenzo Brancatisano
 
17 NOVEMBRE 2007 – Si moltiplicano gli attestati di indignazione contro il mancato pagamento degli arretrati agli statali, che slitteranno (forse) a febbraio 2008, ecco servita un’altra sorpresa. Ha convinto pochi docenti infatti la notizia circa un aumento di 140 euro mensili in busta paga grazie al nuovo contratto in via di perfezionamento. Quella cifra, che si riferisce al biennio 2006-2007, è lorda e riguarda i docenti con 35 anni di contributi ma è destinata a scendere a 70 euro netti per il personale docente più giovane. Una somma che non copre nemmeno l’inflazione. Si smetta di definirli “aumenti”, dunque, ma di soldi da restituire per il furto perpetrato dai commercianti contro i percettori di reddito fisso. Se ci fose ancora la scala mobile il problema non esisterebbe ma la scala mobile non c’è più, non c’è nemmeno la lira, quel che è certo è che lo stipendio reale (la quantità di “res” acquistabili con lo stipendio, insomma il suo potere d’acquisto) si è dimezzato. Si aggiunga, per amore di verità e di completezza, che l’inflazione al 2 per cento è una favola, cioè una menzogna, cioè una truffa sociale. Anche l’Istat, chiamato a misurarla, ammette, come abbiamo già denunciato, di non credere ai propri dati: “…Io stesso faccio fatica a confrontare la mia esperienza quotidiana di consumatore con la media dei prezzi dell’Istat”, ha dichiarato Roberto Monducci, direttore centrale delle statistiche dei prezzi dell’Istat a Radio24, giovedi 23 marzo 2006, ore 16.05
Ed ecco un’altra novità. Quest’anno sotto l’albero i dipendenti italiani che attendono dicembre per l’agognato ‘doppio’ stipendio avranno un’amara sorpresa. Dai 15 ai 74 euro in meno rispetto al 2006. Lo annuncia il team dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, l’Associazione artigiani e piccole imprese, che ha condotto una dettagliata indagine sul tema per diversi scaglioni di reddito e spiegando che “la dieta forzata della tredicesima è la conseguenza del fatto che nel calcolo delle ritenute entrano in gioco solo le aliquote Irpef corrispondenti agli scaglioni di reddito e non si considerano le detrazioni, né gli assegni familiari che nell’ultimo anno sono state particolarmente “generose” per i redditi medio bassi e per coloro che hanno  familiari a carico.
Ritornando al “peso” delle tredicesime si comincia dunque da chi con un reddito di 20 mila euro all’anno e senza familiari a carico al posto dei 1.184, 62 euro del 2006 si troverà 1.169, 38 euro con una perdita, quindi, di 15,2 euro.
Di circa 25 euro, invece, l’impoverimento della tredicesima per chi ha  23 mila euro di reddito con un figlio a carico.

Eccovi il link







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-9099.html