CONFERENZA AL ''FERMI" DI PATERNO' SU DEMOCRITO
Data: Mercoledì, 14 novembre 2007 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


Conferenza al Fermi di Paternò su Democrito e la modernità del suo
pensiero scientifico

Venerdì 16 novembre alle ore 16,00 il prof. Angelo Pagano, ricercatore
dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Dirigente di Ricerca presso il
medesimo centro, nell’aula conferenze del Liceo scientifico “Enrico Fermi”,
Corso del Popolo,1, Paternò, terrà una conferenza organizzata dal Dipartimento
di matematica e fisica del Liceo in collaborazione con l'Associazione
culturale Salvatore Notarrigo e con la rivista di epistemologia MONDOTRE -
La Scuola Italica (www.lascuolaitalica.it), dal titolo "Democrito e la
modernità del suo pensiero scientifico".
Questo in sintesi il tema trattato:
<dottrina), è considerato dagli studiosi tra i principali precursori della
moderna concezione atomistica(1). Lasciò tracce sicure nella cultura del suo
tempo. Le sue opere hanno trovato vasto riscontro nella geniale produzione di
Archimede di Siracusa, che ne rimase ammirato. Aristotele è pensatore
meticoloso ed onesto; le sue opere hanno avuto un peso enorme sui posteri:
egli cita a ragione Democrito mettendone in risalto gli aspetti più
importanti. Non lo capisce, ma questa è un’altra storia. Platone, invece, non
cita mai il grande abderita, nemmeno là dove egli pretende di confutarne la
dottrina. Platone non può capire la fisica di Democrito, e per mascherare
questa sua incurabile difficoltà lo ignora sistematicamente. E ciò non è
avvenuto solo per cieca invidia, ma in seguito a cosciente interesse
ideologico. Democrito fu autore di numerosi trattati scientifici e morali. Le
sue opere non ci sono pervenute, se non nella forma di poche tracce sparse un
poco qua e un poco là, contaminate dall’incomprensione e spesso anche dalla
dabbenaggine di molti commentatori. Il suo pensiero è riconducibile al quel
movimento scientifico che ebbe come iniziatore Pitagora intono al VI secolo
bc. Pertanto, tra i pitagorici è giusto porre la sua appartenenza. Diogene
Laertio(2), commentatore attento e competente, lo colloca tra i filosofi della
scuola Italica – eleatica, fautori dell’ESSERE che sono da contrapporre ai
filosofi della scuola ionica, tra i quali si annovera Eraclito, che ne fu tra
i maggiori esponenti, che propugnarono il DIVENIRE. ESSERE o NON-ESSERE
(DIVENIRE), questo era anche allora il vero problema!
La ricerca qui proposta(3), interamente basata sulla lettura dei frammenti a
noi pervenuti(4), tende ad evidenziare la modernità del pensiero democriteo
mettendone in luce gli aspetti più salienti. Viene analizzata la fisica e la
cosmologica, le quali mostrano una stretta parentela con la concezione
meccanica della natura di Galileo-Newton. La meccanica si fonda sui concetti
di spazio, tempo e moto, che si ritroveranno in Newton; se ne deduce una
formulazione basata sui tre noti principi della dinamica classica(5). Questa
meccanica è detta deterministica perché il caso vi trova posto solo nella
forma di ignoranza. Naturalmente il determinismo democriteo è assai simile a
quello enunciato da Laplace(6). Democrito ha piena coscienza della forza
centripeta di mutua attrazione tra i corpi e della celebre legge di forza
dell’inverso del quadrato della distanza, come si evince dall’idea che ci è
pervenuta del suo modello cosmologico di un universo stazionario, isotropo e
omogeneo in cui la materia è in moto perenne. In epoca romana le sue idee,
note attraverso l’opera di Epicuro, furono studiate e conservate dai saggi,
come è ben documentato nel De Rerum Natura dell’eccellente Lucrezio(7). Taluni
commentatori, anche in epoca romana, hanno ravvisato una contrapposizione
insanabile tra Democrito ed Epicureo, tendente a denigrare l’opera di Epicuro,
che è ancora evidenziabile scrutando l’intricata, e per certi aspetti,
sconcertante diatriba relativa alla nozione epicurea del Clinamen(8). A mio
avviso, questa contrapposizione è solo nella testa di questi incauti
commentatori.>> Note:
(1) Ludovico Geymonat, Storia del pensiero filosofico e scientifico, Vol. I ,
Ed. Garzanti ristampa 1983, capitolo VIII pagg. 151-159
(2) Diogene Laertio, Vita dei filosofi, Universale LATERZA, ed. 1976
(3) A.Pagano, Elementi di una Teoria Fisica in Democrito, com. orale, XCII
Congresso Nazionale Società Italiana di Fisica, Torino, 18-23 Settembre 2006,
Sezione 6.
(4) Diels e Kranz, I Presocratici Testimonianze e Frammenti, Biblioteca
Universale LATERZA, ed. 1981
(5) Isaac Newton, Principi Matematici della filosofia naturale, a cura di
Alberto Pala, Classici UTET, ristampa 1997
(6) Pierre-Simon LAPLACE, Thèorie analytique des probabilités : Essai
philosophique sur les probabilitès, ristampa del tomo VII des Œuvres de
Laplace, Paris, 1847-Ed.Jacques Gabay 1995
(7) Lucrezio, La natura delle Cose, Biblioteca Universale Rizzoli, I edizione 1994
(8) Epicureo, Opere,Frammenti, Testimonianze, Universale LATERZA, ed. 1989
Vedi anche: Karl Marx, Democrito ed Epicureo, Dissertazione dottorale discussa
a Jena il 15 Aprile 1841. Una traduzione si può trovare in appendice al
volume: Alfredo Sabetti, Sulla Fondazione del Materialismo Storico, Biblioteca
Cultura 70, La Nuova Italia, ristampa 1977






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