ESAMI A SETTEMBRE, TIMEO MINISTRUM ET DONA FERENTEM…


C’è una frase famosa nel secondo libro dell’Eneide. E’ una frase che un tempo si imparava a memoria e insegnava a diffidare dei furbi, anche quando sembrano agire a tuo vantaggio. Quando infatti il sacerdote Laoconte vede il cavallo abbandonato sui lidi di Troia dagli infidi greci, mette in guardia il suo popolo contro i nemici: “Timeo Danaos et dona ferentes.”. Temo i Greci, anche quando portano doni – dice Laocoonte, profeta della sventura della città.
Tutto questo c’entra con il ritorno degli esami di riparazione. O meglio della nuova modalità di recupero dei debiti formativi, che dir si voglia. In questo marasma in cui nessuno sta capendo più niente sul da farsi, c’è però una notizia che fa, ammettiamolo sinceramente, un po’ di scalpore: per i corsi di recupero sono già stati dati i soldi alle scuole (voi li avete visti? Io no) e si tratta non più delle misere cifre di un tempo, ma di ben 50 euro (lordi) l’ora. Accidenti! Era ora. Di prendere cinquanta euro l’ora per un lavoro da professionisti.
Solo che…Solo che chi ce li ha mai dati a noi insegnanti nella scuola 50 euro l’ora per insegnare agli alunni? Ma non scherziamo. Qui c’è sotto qualcosa. Saranno magari cinquanta euro l’ora che al netto diventano trentacinque, ma quale sarà l’inghippo? Provo a indovinarlo. Secondo me le classi dei corsi di recupero non saranno più formate da 6, 7, massimo 8 alunni come è accaduto fino ad adesso (quando eravamo lautamente pagati venti euro l’ora)…ma magari si accorperanno alunni di classi parallele, tutti quelli cui i professori, finalmente entusiasti, hanno lasciato la materia. Et voilà. Guadagni, è vero, cinquanta euro l’ora. Ma con una classe di diciotto, venti, venticinque alunni che devono recuperare, che in tale situazione non potrai mai seguire con cura e quasi individualmente. Risultato: un’ammazzata. Con risultati didattici quasi nulli.
Sarà così? Ai posteri l’ardua sentenza. E speriamo di sbagliarci. Per ora, in attesa del settembre 2008,  possiamo solo ripeterci la famosa frase virgiliana, con una piccola modifica. Timeo ministrum, et dona ferentem…

SILVANA LA PORTA