Le novità, almeno fino adesso, sul
dimensionamento della rete scolastica nella
nostra provincia riguardano due soppressioni di
scuole di base; l’istituzione di tre istituti superiori
autonomi; circa 20 nuovi indirizzi di Media
superiore e il piano completo che dovrebbe
avvenire nell’anno scolastico 2009-2010.
Saranno soppressi perchè non vi sarebbero i
requisiti per continuare l’autonomia, (meno di
500 alunni), l’istituto comprensivo
«Sammartino Pardo» di Catania, l’istituto
comprensivo «Giovanni XXIII» di Paternò.
Nel contempo, saranno istituite tre nuove scuole
superiori in grossi centri della Provincia, cioè a
Mascalucia, Palagonia e Ramacca.
A questi bisognerà aggiungere una ventina di
nuovi indirizzi: uno a Librino, che
dipenderà dall’istituto «L. Mangano»
di Catania.
Sono migliaia di studenti, quindi,
che, dall’anno scolastico 2008-2009
potranno frequentare la scuola nel
paese di residenza, evitando il pendolarismo con tutte le
conseguenze che ne derivano di
natura economica per le famiglie e
per gli alunni, che fino all’anno
scolastico in corso sono costretti ad
attendere pullman, sottraendo
molte ore allo studio.
Ovviamente, per il resto tutto è
fermo, soprattutto per quanto
concerne la scuola di base.
Continuano in merito gli incontri tra
Comune di Catania ed
organizzazioni sindacali senza
pervenire a risultati concreti. Certo,
dobbiamo dare atto all’assessore
alle politiche scolastiche della
Provincia Margherita Ferro che ha
fatto un faticoso, ma lodevole lavoro
di monitoraggio per dare risposte
concrete all’utenza. L’assessore ha
già organizzato diversi incontri con dirigenti
scolastici, docenti, organizzazioni sindacali per
rendersi conto di tutta la realtà scolastica,
realizzando, come si è detto, l’autonomia di tre
istituti e l’istituzione di circa 20 nuovi indirizzi di
scuole secondarie di secondo grado.
A questo punto, come rilevato in altre occasioni,
secondo i sindacati della scuola dovrebbe
trovarsi un equilibrio, cioè alle soppressioni di
scuole di base dovrebbero essere istituiti
altrettanti scuole di istruzione secondaria
superiore per non danneggiare il personale
inserito nei vari organici, soprattutto dirigenti
scolastici.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)