ESPERIMENTO A GENOVA: UNA CLASSE INTERA DI BOCCIATI
Data: Marted́, 30 ottobre 2007 ore 14:12:05 CET
Argomento: Comunicati


Genova: Esperimento al Gastaldi: nel corso D solo 20 ragazzi ripetenti

Una classe intera di bocciati.

Scuola, tentativo per recuperare l'anno perduto con un esame a febbraio
 e poi il passaggio diretto dalla prima alla terza

 la Repubblica del 30/10/2007

 

È STATA battezzata la classe dei ripetenti, o più spregevolmente degli "asini". Anche se la preside del "Gastaldi-Giorgi" respinge questa etichetta: «Anzi, è un'opportunità per gli studenti che sono stati bocciati e vogliono recuperare». La prima "D" del "Chimico" di Sampierdarena è però una classe anomala: nella stessa aula dall'inizio dell'anno scolastico sono stati radunati gli studenti bocciati al primo anno. Stando a quanto spiega la dirigente scolastica, Elsa Cirlini, i 20 ragazzi seguiranno i programmi del primo anno, che, in seguito potranno essere cambiati secondo le esigenze di ciascun allievo. Il progetto punta a far seguire ai ragazzi anche le materie del secondo anno, per poi attraverso un esamino di idoneità saltare direttamente in terza. L'iniziativa incontra le resistenze dei docenti. Si rischia di creare un modello di scuola emarginata e il piano pensato da Elsa Cirlini, non è passato al vaglio del collegio docenti e del consiglio di istituto.
 

Una volta si chiamavano differenziali.

 Marco Lodoli, la Repubblica del 30/10/2007

 

E' difficile capire quale sia stato il pensiero della preside dell'Istituto Gastaldi di Genova, quali tortuosi percorsi mentali l'abbiano portata a una conclusione così bislacca: fatto sta che adesso tutti i bocciati del primo anno si ritrovano concentrati in una sola classe. Dopo tanta allegra pigrizia, dopo un anno trascorso al paese dei balocchi, senza ascoltare i professori, senza aprire i libri, senza ascoltare i buoni e noiosi consigli, i venticinque ragazzacci, trasformati in ciuchini, vengono collocati tutti quanti nella stessa stalla. Immagino le reazioni degli altri studenti della scuola, quando passano accanto all'aula degli ignorantoni.

Risate, lazzi, prese in giro, ma forse anche brividi di terrore, l'incubo di potersi ritrovare un giorno nella stessa tragica situazione, tra i reietti, tra gli angeli ribelli, lì nel gregge compatto delle pecore nere. Una Tortuga popolata solo da filibustieri, un canile comunale dove si comprimono i cani senza collare, un cimiterino di anime perse.
 Non mi pare proprio che sia una grande idea, non vedo in quale modo potrebbe stimolare i ripetenti a dare il meglio di sé, a recuperare in fretta l'anno perduto malamente. E non capisco come alunni e genitori possano accettare a cuor leggero il ghetto dell'infamia, quali argomenti possano convincerli a far parte di questa armata Brancaleone ripulita e istituzionalizzata. A meno che alla base di questa soluzione della preside non ci sia una recente visione, alle tre di notte, su qualche canale secondario, di Quella sporca dozzina: tutti insieme a riscattare l'onore, a dimostrare di essere eroi nonostante il passato poco edificante! Una morale scolastica da Legione Straniera, la sceneggiatura perfetta per uno di quei film tosti ma commoventi, dove gli ultimi saranno i primi, dove le carogne si rivelano pezzi di pane e, anche se qualcuno inevitabilmente ci rimette le penne, il grosso del plotone entra nella Storia a testa alta. Insomma, un'assurdità. Già è complicato restituire un po' di entusiasmo e di fiducia ai ragazzi respinti, trattenerli a scuola, convincerli che è stato solo un episodio, che quest'anno tutto andrà diversamente, che la nuova classe li accoglierà benissimo, perché molti di loro sono prontissimi a mollare in un secondo la scuola, a sparire nel nulla: non aggiungiamo il sospetto di creare classi-galera, classi differenziali, come si diceva una volta, dove crescevano solo ragazzi dichiaratamente differenti da tutti gli altri, uguali solo a loro stessi, alla loro triste sconfitta.
 






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