Nella prima decade di novembre l’assessore comunale
alla politiche scolastiche Arena riunirà nuovamente
i segretari provinciali dei sindacati della scuola
per riprendere il lavoro sul dimensionamento. Nel
primo incontro questi ultimi avevano contestato il
piano dell’assessore e chiesto che il numero delle
scuole rimanga invariato. Tutti riconoscono che vi sono
istituti sovradimensionati, con oltre 2000 alunni e
scuole sottodimensionate, con meno di 500 frequenze.
Inoltre tutti concordano su un punto e cioè che un
piano efficiente non può che scaturire dal lavoro fatto
in sinergia tra Comune e Provincia.
Dopo un confronto estenuante, durato mesi e mesi,
ancora non si è giunti a conclusioni definitive, anzi
qualche segretario provinciale rileva che nel prossimo
incontro dovrà essere presente il dirigente dell’ufficio
scolastico provinciale Zanoli, che conosce alla
perfezione la realtà della scuola etnea.
Ormai, rileva la Flc - Cgil, occorrono scuole a misura
dei diritti dei cittadini. Scuole che rispondano ai bisogni
provenienti dal territorio e che soprattutto non
siano sovradimensionate. Posizione condivisa dal segretario
provinciale dello Snals Tempera e dal suo collega
della Uil Zammataro. Entrambi affermano che
l’ultima realizzazione di dimensionamento si è avuta
nel lontano 2000 per cui i tempi sono più che maturi
per una razionalizzazione della rete scolastica che
tenga conto delle attuali esigenze della scuola catanese.
La coordinatrice della Gilda professoressa Concetta Cavallaro concorda sulle richieste di verticalizzazione
avanzate dai dirigenti scolastici delle cosiddette
zone a rischio, condivide la valutazione secondo la
quale c’è una carenza di scuole secondarie di primo
grado e sostiene che il Comune dovrà sobbarcarsi le
spese indispensabili per creare delle strutture idonee
ed evitare il frazionamento dell’utenza in numerosi
plessi spesso disagiate e prive delle strutture indispensabili.
Più severa la posizione della FLC- Cgil. Secondo
il segretario Tomasello «l’ultima parola non
spetta né ai sindaci, né agli assessori, ma agli operatori
scolastici. Pertanto, la Flc Cgil al di là della confusione
che ha regnato sovrana nell’ultimo incontro relativo
al dimensionamento scolastico ha deciso di
aprire la stagione dell’ascolto. Prima tappa è la convocazione
dei capi di istituto per costruire una proposta
serena e ragionata che rappresenti i bisogni degli
operatori scolastici, degli studenti e delle famiglie. Seguirà
un’assemblea dei delegati e delle Rsu. Solo allora
saranno costruite alleanze di merito che daranno
efficacia ed efficienza alla scuola catanese».
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)