ROMA. 28.10.2007. Più risorse per la scuola pubblica:
il messaggio lanciato da professori e dipendenti
scolastici, scesi in piazza a Roma
con fischietti e palloncini, è chiarissimo.
Sono in circa 50 mila a manifestare,
snodandosi per le strade di Roma, in
un corteo variopinto che parte dalla
Bocca della Verità e arriva a Piazza Navona.
Dove, prima dell’inizio della manifestazione,
viene scandito lo slogan:
«La scuola va salvaguardata,
voi dal
palco non mollate».
Durante il corteo,
slogan dello stesso
tenore. Uno rivolto
direttamente al ministro
dell’Economia:
«Padoa-Schioppa,
i nostri precari
non sono bamboccioni
». E ancora: «La
scuola non è un fastidioso
capitolo di
spesa».
Ma anche un dissenso ironico, come
quello di Francesco Bandani, segretario
della Flc Cgil della Toscana, che si è mascherato
da Dante con accanto la sua
Beatrice (sua moglie, insegnante in un
istituto d’arte). «Abbiamo voluto fare
questa buffonata - spiega - per testimoniare
come anche il sommo poeta al
giorno d’oggi rischierebbe di rimanere
disoccupato».
Il leader della Cisl Bonanni è un fiume
in piena. «Questa - dice - è una manifestazione
contro il governo per esprimere
tutto il nostro sdegno sull’attentato in
corso contro la contrattazione collettiva,
e se Prodi c’è, batta un colpo». Non è andata
giù, a Bonanni, la definizione di
«sciopero politico» data dal ministro Nicolais.
«Altro che sciopero politico - replica
- si assuma il ministro le sue responsabilità,
e, se c’è, batta anche lui un
colpo». E definisce «inqualificabile» il
comportamento del governo. «Ci dicono
- osserva - che non ci sono le risorse in
Finanziaria per i rinnovi dei contratti dei
pubblici dipendenti: per 3,5 milioni di
lavoratori non ci sono soldi e così questa
gente è sbeffeggiata, mortificata. Questo
è l’esempio che il governo dà in tema di
libera contrattazione anche alle imprese
private?» Capitolo salari. «Montezemolo
dice che Draghi
ha ragione a dire
che i salari dei lavoratori
italiani sono i
più bassi d’Europa -
prosegue Bonanni -
alla buon’ora, se ne
accorgono solo oggi?».
Se non ci saranno
cambiamenti, i lavoratori
della scuola
sciopereranno ancora.
«Se la nostra
protesta di oggi non verrà ascoltata, ci
mobiliteremo a novembre in tutte le
città d’Italia, perché questa Finanziaria
non ci sta bene», dichiara Paolo Pirani,
segretario confederale della Uil. Che fa
notare come, se la Finanziaria non verrà
cambiata, «per gli insegnanti e per il
personale della scuola si profilano stipendi
bloccati per i prossimi due anni.
Una previsione inaccettabile per le tasche
dei lavoratori e per le loro famiglie
colpite dal caro-prezzi. E non si intravede
neanche una misura fiscale a sostegno
del lavoro dipedente».
«Sulla scuola non si scherza - dichiara
Panini, segretario generale della Flc
Cgil - Chiediamo risorse per il rinnovo
del contratto. Basta parlare di scuola
senza risorse, non vogliamo più essere
la Cenerentola d’Europa».
ANDREA GAGLIARDUCCI (da www.lasicilia.it)