L’incontro, organizzato martedì scorso dall’assessore alle Politiche
scolastiche avv. Giuseppe Arena con le organizzazioni sindacali,
ha rimesso in primo piano la razionalizzazione della rete scolastica,
ferma dall’ormai lontano 2000. Un piano che non "fotografa"
più con esattezza la situazione scolastica cittadina, giacché
nel frattempo diversi istituti sono "cresciuti", raggiungendo una
popolazione scolastica che supera le duemila presenze mentre,
di contro, diverse scuole di base, forse per il decremento delle nascite,
potrebbero essere soppresse, avendo oggi meno di 500
alunni.
Lo Snals, che è il primo sindacato della scuola nella nostra provincia,
rileva che l’incontro di martedì «può costituire un primo
passo teso a costruire un piano complessivo che coinvolga tutti gli
istituti sovradimensionati e sottodimensionati». Secondo il segretario
provinciale del sindacato autonomo, Tempera, ormai a Catania
coesistono istituti di base e istituti superiori
con pochi alunni (anche meno di 200) e altri
istituti superaffollati (anche più di 2000); non è
accettabile sic et sempliciter, la soppressione di
quattro istituzioni di base, che peraltro non sono
le meno sottodimensionate, senza che vi sia la
contestuale nuova istituzione di altri quattro
istituti, sdoppiando quelli sovradimensionati.
E’
necessario - continua Tempera - intervenire al
più presto per porre fine a questo stato di disagio
che non pochi problemi sta creando sia tra gli
operatori scolastici che soprattutto tra gli alunni
ed i propri genitori». Per lo Snals «una completa
razionalizzazione della rete scolastica potrà
farsi solo attraverso un lavoro di sincronismo tra
Comune e Provincia, garantendo così la conferma complessiva dei
79 istituti scolastici esistenti nel Comune di Catania (e cioè 24 circoli
didattici, 22 istituti comprensivi, 9 scuole secondarie di primo
grado, 24 istituti superiori, ndr)».
D’altra parte, anche l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, on. Lino Leanza, nella sua circolare sul punto di "variazione sul
dimensionamento" rileva che «bisognerà assicurare il mantenimento
della dotazione organica del personale dirigenziale scolastico
previsto dalla normativa vigente». Leanza continua a ripetere
che sarà necessario prevedere dimensioni ottimali per tutte
le istituzioni scolastiche e la loro diffusione capillare nel territorio
mantenendo un presidio nelle aree a rischio o particolarmente
disagiate per contrastare la dispersione scolastica. Insomma,
sul tappeto le ipotesi di lavoro e le idee non mancano:
speriamo che si concretizzino per risolvere un problema molto
importante per la scuola catanese che, purtroppo, si trascina da
tempo.
MARIO CASTRO (da
www.lasicilia.it)