Continuano in tutti gli ambienti scolastici catanesi le riflessioni sugli esami di riparazione.
Gli studenti sono decisamente contrari al provvedimento, mentre per
alcuni dirigenti scolastici delle scuole secondarie superiori, dove gli esami di riparazione
hanno nel passato coinvolto un elevato numero di studenti, in molti casi
criticati, considerati come mercato di lezioni private, i pareri non sono tutti uguali.
Per esempio, per Giovanni Torrisi, dirigente scolastico del liceo scientifico Boggio
Lera, istituto fra i più frequentati del Catanese, nei mesi scorsi il Ministro Fioroni,
«in occasione della riforma degli esami di Stato, aveva già iniziato un procedimento
restrittivo rilevando che gli studenti che nell’ultimo triennio non avessero
colmato i debiti non sarebbero stati ammessi agli ex esami di maturità».
Ad avviso di Torrisi prima di emanare un altro provvedimento restrittivo, quale
appunto gli esami di riparazione, sarebbe stato opportuno verificare i risultati
della prima disposizione. «Nulla da obiettare per quanto concerne l’attuazione di
una maggiore serietà nelle scuole. Certo bisognerà evitare che ritorni il triste mercato
delle lezioni private e proporre iniziative valide che siano proficue per l’apprendimento
degli alunni».
Positivo il giudizio sugli esami di riparazione da parte del prof. Alfio Mazzaglia,
che dirige un istituto molto frequentato, circa 1.000 alunni (liceo psico-pedagogico
di Acireale), anche lui, come il prof. Torrisi, «decano» degli esami di Stato, avendo
presieduto molte commissioni dell’ex maturità. «Il mio giudizio positivo - ha rilevato
Mazzaglia - deriva dal fatto che l’esame di riparazione è finalizzato a dare
maggiore credibilità e serietà a un recupero che in realtà nella maggior parte dei
casi non veniva realizzato dagli studenti, abituati addirittura a tralasciare lo studio
di alcune materie una volta assicuratisi la promozione con debiti, difficilmente, poi,
provvedevano a recuperarli effettivamente. Invece, in una scuola seria è necessario
che le lacune vengano colmate per evitare vuoti nella preparazione generale».
Per quanto concerne le
modalità organizzative degli esami di riparazione, onde
evitare il mercato delle lezioni private, Mazzaglia propone che gli esami di riparazione
vengano affidati «a una commissione di docenti interni della stessa disciplina,
per garantire oggettività alle prove di recupero». Insomma, tutti concordano
che con il ripristino degli esami di riparazione si potrà assicurare una maggiore
serietà del servizio scolastico, però bisognerà stabilire le modalità sulla gestione
delle varie prove. Non è da scartare la proposta di Mazzaglia di affidare l’esame
alla commissione della stessa disciplina, affinché le prove siano trasparenti
ai fini della valutazione degli alunni interessati agli esami di riparazione.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)