Il sogno di fare il bidello
10 ottobre 2007 - da Il Giorno, inviato da IUniScuola 600 candidati arrivati da tutta Italia-Mille chilometri al giorno per un posto di bidello -Viaggiano di notte e la sera ripartono. E c'è chi sta girando il Paese per rispondere a tutte le convocazioni.
«VENGO A MILANO tre volte alla settimana. Faccio avanti e indietro dalla Basilicata. Mi sono presentato a diversi Centri per l'Impiego: a Milano e fuori. Dieci giorni fa sono venuto per sapere se mi avevano dato un posto. Avevano detto che le graduatorie sarebbero state pronte il 21, invece sono uscite il 23. Così ho fatto un viaggio a vuoto. Sono tornato martedì scorso e oggi. I viaggi me li paga mio nonno: sta investendo tutti i suoi risparmi per cercare di aiutarmi a trovare un posto, anche provvisorio».
Antonio ha 27 anni, è diplomato ed è uno dei seicento aspiranti bidelli che ieri si accalcavano al Centro per l'impiego di viale Jenner. Qualche milanese, qualche lombardo; ma soprattutto giovani (e meno giovani) arrivati da lontano, dal Sud: Puglia, Basilicata, Sicilia.
HANNO SAPUTO della possibilità di un'assunzione a termine dal sindacato o, più spesso, da amici e parenti che lavorano in città o nell'hinterland. Sono partiti lunedì sera, ieri mattina alle 6 era no in stazione, mezz'ora dopo erano già davanti al portone del Centro.
Sebastiano ha quasi 40 anni. E' disoccupato dall'aprile del 2006. Oltre che a Milano si è presentato al Centro per l'impiego di Rho, ma ha lasciato perdere: c'era troppa gente.
«Vengo dalla provincia di Potenza - spiega - Sono partito lunedì sera. Alle 6 e mezzo ero a Milano. Stasera torno a casa. Ho il treno alle 9 meno venti: arrivo a Potenza alle 7. A casa alle 8».
«Quando l'ufficio apre siamo già in coda. Prendiamo i 'numerini' per la chiamata e comincia l'attesa. Quando è il tuo turno ti consegnano un modulo da compilare con tutti i dati anagrafici, la situazione familiare, i precedenti lavorativi e tutti i nostri requisiti. Lo consegniamo e su quella base verrà stilata la graduatoria, che si solito esce una decina di giorni dopo. A volte però è in ritardo e, comunque, nel frattempo noi abbiamo fatto in tempo a tornare un'altra volta e a ripetere tutta l'operazione».
«E' una vita pazzesca. Anche per questo - annuncia - sto cercando di organizzare un. gruppo, che ho chiamato Movimento giovani inoccupati visibili: Mogiv. "Visibili' perché vorrei che la gente, i sindacati, i politici, il mondo della scuola finalmente ci vedessero, si accorgessero di noi. Ho raccolto le prime adesioni. L'obiettivo è riuscire a parlare della nostra situazione: prima di tutto fra noi, ma anche con le organizzazioni sindacali, con i politici».
SEBASTANO, Antonio e tanti altri sono pendolari delle convocazioni: su e giù da casa a un Centro per l'impiego, ma c'è anche chi ha fatto una scelta diversa: c'è chi si è messo in viaggio due o tre settimane fa e sta battendo tutto il Nord, passando da un ex ufficio collocamento all'altro per rispondere a tutte le convocazioni possibili.
Giuseppe ha 36 anni, viene da Mazzara del Vallo, in provincia dì Trapani. Sua moglie, Luisa, ha 32 anni. Sono partiti insieme e, insieme, ieri mattina erano in via Jenner: una delle tante tappe del loro "tour" a caccia di un posto temporaneo da bidello.
Giuseppe è contento. «Ero qui a fare la fila per un posto a Milano -racconta - e mi è arrivata una telefonata da Sovizzo, in provincia di Vicenza, dove ero stato nei giorni scorsi. Lì mi hanno preso». Questa mattina si presenterà alla scuola media dove c'è un posto che lo attende.
Luisa non potrà accompagnarlo. «Deve presentarsi a Feltre, in provincia di Belluno - spiega Giuseppe - per un'altra convocazione. Poi vedremo». Per Giuseppe il tour' si è fermato a Vicenza. Luisa continuerà a cercare un posto in una scuola del veneto.
GIORGIO GUA