DIRIGENTI SCOLASTICI:«Siamo favorevoli ai vecchi esami di riparazione»
Data: Lunedì, 15 ottobre 2007 ore 23:07:10 CEST
Argomento: Rassegna stampa


In grande subbuglio il mondo degli studenti catanesi, dopo la diffusione delle notizie riguardanti il ripristino degli esami di riparazione.

Pare non sia gradita la novità destinata ad impegnare nei mesi estivi gli studenti che non riescono a raggiungere la sufficienza in tutte le materie.

I giovani sostengono che il sistema dei crediti in vigore negli ultimi anni possa meglio garantire i percorsi formativi del sistema scolastico. Sull’argomento, di notevole interesse, abbiamo chiesto il parere al presidente dell’Andis di Catania, Nino Prastani.

«La posizione del ministro Fioroni non può essere giudicata come la volontà unilaterale di creare difficoltà agli studenti, poiché quanto delineato dalla nuova prospettiva costituisce una risposta alle istanze della nostra società ove si esprime con notevole vigore la voce del mondo produttivo. Non possono essere ignorati, infatti, i risultati delle recenti indagini internazionali che collocano agli ultimi posti della classifica i livelli di competenza dimostrati dagli studenti italiani. Il bisogno di maggior rigore è avvertito da quanti credono nella serietà dell’impegno e nel riconoscimento dei meriti che deve stimolare tutti a fare meglio e di più.

La questione dei debiti formativi non poteva essere lasciata al destino che aveva subìto in maniera sempre più dequalificante con avanzamenti nel percorso di studi garantito dalla possibilità di accumulare debiti che in molti casi non venivano mai saldati. Naturalmente - ha continuato Prastani - un’attenzione ai dettagli del fenomeno potrebbe giustificare qualche protesta degli studenti, ma l’inversione di tendenza era senz’altro auspicabile. Per questo noi siamo favorevoli al cambiamento, anche se riteniamo che l’attuazione delle nuove misure richiederà approfondimenti per evitare l’insorgere di problemi tecnici o di questioni puramente pratiche. In tal senso, è impegnata la nostra associazione nazionale che sta organizzando convegni e commissioni di studio per suggerire le soluzioni più adeguate».

- L’esame di riparazione comporterà aggravi per le famiglie con la necessità di frequentare lezioni estive? «Il nuovo sistema dovrebbe assicurare la possibilità di usufruire, per chi lo volesse, del servizio pubblico e potrebbero essere riconosciuti ai docenti anche adeguati compensi, ma tutto va verificato sia con la disponibilità delle risorse che con la praticabilità dell’innovazione».

- Quali risultati ai fini dell’apprendimento, trattandosi di poche lezioni estive? «L’efficacia di adeguati corsi intensivi è stata più volte confermata, anche perchè avere la possibilità di un impegno rivolto solo ad una o due discipline potrà consentire il superamento delle difficoltà e dei condizionamenti. Non bisogna nemmeno sottovalutare l’intelligenza dei nostri giovani, almeno dei più volenterosi, in quanto la certezza di un rigore che non lascia scampo diverrà un deterrente verso quella tendenza a rinviare le cose serie per preferire svaghi e divertimenti.

Il ripristino della serietà e del rigore dovrebbe servire anche a modificare in meglio quel costume italico che nei casi peggiori ci fa attribuire l’etichetta di ’lavativi’. Insomma, l’esame di riparazione dovrebbe essere condotto dagli stessi docenti, con la dovuta retribuzione, e non come succedeva nel passato con docenti improvvisati, reclutati dalle famiglie nel periodo estivo con pesanti aggravi nel bilancio e poca proficuità dal punto di vista dell’apprendimento degli alunni».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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