Studenti: Cortei in molte città. Contro Fioroni: «Scuola come priorità, non un programma».
Data: Sabato, 13 ottobre 2007 ore 00:13:45 CEST
Argomento: Rassegna stampa


ROMA. Si sono battuti per anni contro le tre "I" della Moratti. Si aspettavano qualcosa di diverso dalla reintroduzione degli esami di riparazione a settembre dal ministro dell’Istruzione Fioroni. E magari qualche risorsa in più per Università e ricerca scientifica dal ministro Mussi. Non certo - affermano - di ritrovarsi senza troppe speranze nel guado che separa il mondo dei bambini da quello dei "bamboccioni". Delusi dalle scelte di Viale Trastevere e dalla mancate promesse del governo, gli studenti medi e universitari oggi scenderanno in decine di piazze del Paese.

Rete degli studenti, Unione degli studenti e Studenti di sinistra - le associazioni studentesche che hanno promosso la manifestazione - non faranno sconti a nessuno: contestano quel che resta della riforma Moratti e respingono il modello anacronistico di scuola propinato da Fioroni. "Saremo in piazza - spiegano le associazioni promotrici in una nota congiunta - per chiedere al governo di mantenere le promesse fatte al movimento degli studenti. Non saremo in piazza con vaghe parole d’ordine, ma con richieste ben precise, per rendere scuola e università priorità indicate e non solo enunciate".

Innanzitutto, maggiori finanziamenti nella legge di bilancio per Scuola e Università, per la didattica e per l’edilizia. Gli studenti chiedono una legge nazionale sul diritto allo studio e la copertura delle borse di studio: sono sempre troppi gli idonei che restano fuori dalle graduatorie delle borse di studio e degli alloggi per carenza di strutture e risorse. Sull’onda dello scandalo scoppiato in occasione degli esami di ammissione all’Università, i giovani sperano di ottenere il superamento della legge 264/99 che introduce il numero chiuso e la garanzia dell’accesso ai corsi. Nella lista delle richieste c’è anche la riforma degli organi collegiali scolastici e più diritti per gli studenti che svolgono stage. I manifestanti contestano pure il decreto con cui il ministro Fioroni ha reintrodotto nelle scuole medie superiori gli esami di riparazione a settembre e chiedono una risposta chiara sull’assolvimento dei debiti formativi.

"Vogliamo - scrivono a tal proposito - che i corsi di recupero vengano fatti a scuola e senza interferenze di privati, con tempi di recupero sostenibili: debiti e crediti non possono essere un calcolo algebrico". Oltre ai contenuti delle proposte di Fioroni, gli studenti ne contestano anche il metodo.

"Il ministro si è rifiutato di condividere le scelte con gli studenti e anche semplicemente di recepirne le indicazioni - sottolinea la neo-nata associazione "Studenti.Sx" -. In quest’autunno forse sarà costretto a venire a discutere nelle assemblee delle scuole occupate".

ANNA RITA RAPETTA (da www.lasicilia.it)







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