SCUOLE VIETATE AL PD VELTRONICO ED ECUMENICO
Data: Giovedì, 11 ottobre 2007 ore 01:02:30 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il nascente partito democratico, veltronico ed ecumenico, deve sentirsi già il partito unico della società italiana, una sorta di Partito nazionale fascista o di Pcus dell’ex Unione Sovietica in cui partito e Stato s’identificavano.

Solo in questa visuale distorta, che non distingue interessi particolari e generali, si può spiegare la pretesa di utilizzare le scuole per un evento interno ad un’organizzazione politica, le elezioni primarie che devono incoronare il nuovo segretario. E’ solo per una tardiva resipiscenza che il ministro della Pubblica istruzione, Beppe Fioroni della Margherita, l’ha vietato.

Lo scandalo però è già nella naturalezza con cui a destra e a sinistra hanno concesso l’uso degli edifici, come se non bastassero a turbare la didattica elezioni europee, nazionali, regionali, provinciali, comunali, di quartiere e di condominio. Dove c’è un rappresentante del popolo da eleggere, là c’è un seggio elettorale e una scuola da chiudere.

In nome della democrazia, beninteso! Tutto ciò, al di là dei buoni propositi, implica una svalutazione oggettiva del ruolo della scuola e della formazione della coscienza critica dei cittadini. Si abusa della democrazia per negarla.

Ciò in sintonia con il capo designato del Pd, Walter Veltroni che, indifferente al principio delle distinzioni e del buon gusto, vuole inglobare tutto e tutti, persino Veronica Lario, la moglie del capo dell’opposizione Berlusconi. Se tutto è bianco o tutto è nero, diventa difficile anche capire che cosa sia giusto o no, che cosa sia il bullismo e il rispetto degli altri. Come farà Veltroni a dire che la scuola è una cosa seria?

SALVATORE SCALIA (da www.lasicilia.it)







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