ROMA. Busta paga più pesante per gli
insegnanti: in media 140 euro in più al
mese. Per i lavoratori Ata (ausiliari,
tecnici, amministrativi) l’incremento è
di 100 euro. Lo prevede l’intesa sul
nuovo contratto raggiunta questa
mattina all’Aran e siglata dai sindacati
di categoria Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-
Scuola e Snals. Un contratto, che ora
sarà sottoposto a un referendum fra il
milione 200 mila lavoratori e che, a regime,
a partire dal 2008, costerà due
miliardi e mezzo di euro.
L’accordo introduce novità sugli incentivi.
Gli insegnanti
che
svolgeranno
attività didattiche
aggiuntive
riceveranno
35 euro l’ora,
mentre per
i corsi di recupero
estivi per
gli studenti
che devono riparare i debiti formativi
si arriverà a 50 euro l’ora.
Il rinnovo odierno (ritenuto il più
consistente all’interno del comparto
del pubblico impiego) riguarda per il
piano normativo il quadriennio 2006-
2009, mentre per quello economico il
biennio 2006-2007. Una volta firmato
il contratto, saranno liquidati ai lavoratori
gli arretrati.
Dell’intesa si dicono soddisfatti i
sindacati di categoria e il ministro dell’Istruzione,
Fioroni, che ha parlato di
«un’inversione di tendenza» nella
scuola e della «valorizzazione del fattore
P: la professionalità». Positivo anche
il giudizio dei presidi per quanto
riguarda i 50 euro l’ora d’incentivo.
«Ci sono tutte le carte in regola - ha
detto il presidente Giorgio Rembado -
per partire la prossima estate con i
corsi di recupero per sanare i debiti
formativi».
I Cobas criticano l’intesa e confermano
lo sciopero generale del 9 novembre.
Altri incentivi per i docenti
arriveranno dalle stesse scuole sulla
base di risorse aggiuntive e dei risultati
ottenuti sull’apprendimento (questo
sarà oggetto di un accordo integrativo).
Saranno poi rafforzati i rapporti
con le famiglie e più qualificati i percorsi
per persone con disabilità o per
le scuole in aree a rischio o in ospedale.
A riguardo, un’ordinanza creerà una
sorta di nuovo organico di cui faranno
parte docenti motivati e che escluderà
i meri punteggi. Si prevedono,
inoltre, ulteriori finanziamenti nel
prossimo quinquennio (da fondi europei)
per attività destinata alla didattica,
alla valutazione e all’auto-valutazione.
Un capitolo dell’intesa riguarda
la previdenza integrativa: si destinano
risorse a favore del Tfr per favorire lo
sviluppo della pensione integrativa.
Il ministro Fioroni tiene a sottolineare
poi che l’intesa «rilancia l’autonomia
delle scuole, sburocratizza gli
adempimenti, promuove la centralità
del lavoro in aula e della ricerca didattica
ed educativa in classe rispetto ai
progetti aggiuntivi. Uno strumento
ulteriore per sostenere gli alunni che
hanno bisogno d’interventi personalizzati».
Per Panini (Flc-Cgil), due i punti di
riferimento dell’accordo: sostenere la
qualità della scuola statale e il lavoro
dei docenti e del personale Ata: «Ora
chiediamo che, su un contratto che
ha messo in campo scelte di qualità,
confluiscano ulteriori risorse a sostegno
di scelte importanti e che vanno
nella giusta direzione». Scrima (Cisl-
Scuola), sottolineando che i risultati
ottenuti sono coerenti con le richieste
avanzate dai sindacati, chiede al governo
maggiori investimenti di risorse
umane e finanziarie.
Anche se questo è un buon contratto
- sostiene Di Menna (Uil-Scuola) - la
scuola ha «il macigno della Finanziaria
che non prevede nulla per i prossimi
due anni». Ecco perché il sindacalista
conferma la mobilitazione, nonché le
procedure per lo sciopero.
AGNESE MALATESTA (da www.lasicilia.it)