Firmato il contratto: agli insegnanti 140 euro in più, per gli Ata l’aumento medio è di 100 euro. Confederali soddisfatti, i Cobas no
Data: Martedì, 09 ottobre 2007 ore 02:06:55 CEST
Argomento: Rassegna stampa


ROMA. Busta paga più pesante per gli insegnanti: in media 140 euro in più al mese. Per i lavoratori Ata (ausiliari, tecnici, amministrativi) l’incremento è di 100 euro. Lo prevede l’intesa sul nuovo contratto raggiunta questa mattina all’Aran e siglata dai sindacati di categoria Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil- Scuola e Snals. Un contratto, che ora sarà sottoposto a un referendum fra il milione 200 mila lavoratori e che, a regime, a partire dal 2008, costerà due miliardi e mezzo di euro.

L’accordo introduce novità sugli incentivi. Gli insegnanti che svolgeranno attività didattiche aggiuntive riceveranno 35 euro l’ora, mentre per i corsi di recupero estivi per gli studenti che devono riparare i debiti formativi si arriverà a 50 euro l’ora.

Il rinnovo odierno (ritenuto il più consistente all’interno del comparto del pubblico impiego) riguarda per il piano normativo il quadriennio 2006- 2009, mentre per quello economico il biennio 2006-2007. Una volta firmato il contratto, saranno liquidati ai lavoratori gli arretrati.

Dell’intesa si dicono soddisfatti i sindacati di categoria e il ministro dell’Istruzione, Fioroni, che ha parlato di «un’inversione di tendenza» nella scuola e della «valorizzazione del fattore P: la professionalità». Positivo anche il giudizio dei presidi per quanto riguarda i 50 euro l’ora d’incentivo.

«Ci sono tutte le carte in regola - ha detto il presidente Giorgio Rembado - per partire la prossima estate con i corsi di recupero per sanare i debiti formativi».

I Cobas criticano l’intesa e confermano lo sciopero generale del 9 novembre. Altri incentivi per i docenti arriveranno dalle stesse scuole sulla base di risorse aggiuntive e dei risultati ottenuti sull’apprendimento (questo sarà oggetto di un accordo integrativo).

Saranno poi rafforzati i rapporti con le famiglie e più qualificati i percorsi per persone con disabilità o per le scuole in aree a rischio o in ospedale.

A riguardo, un’ordinanza creerà una sorta di nuovo organico di cui faranno parte docenti motivati e che escluderà i meri punteggi. Si prevedono, inoltre, ulteriori finanziamenti nel prossimo quinquennio (da fondi europei) per attività destinata alla didattica, alla valutazione e all’auto-valutazione.

Un capitolo dell’intesa riguarda la previdenza integrativa: si destinano risorse a favore del Tfr per favorire lo sviluppo della pensione integrativa. Il ministro Fioroni tiene a sottolineare poi che l’intesa «rilancia l’autonomia delle scuole, sburocratizza gli adempimenti, promuove la centralità del lavoro in aula e della ricerca didattica ed educativa in classe rispetto ai progetti aggiuntivi. Uno strumento ulteriore per sostenere gli alunni che hanno bisogno d’interventi personalizzati».

Per Panini (Flc-Cgil), due i punti di riferimento dell’accordo: sostenere la qualità della scuola statale e il lavoro dei docenti e del personale Ata: «Ora chiediamo che, su un contratto che ha messo in campo scelte di qualità, confluiscano ulteriori risorse a sostegno di scelte importanti e che vanno nella giusta direzione». Scrima (Cisl- Scuola), sottolineando che i risultati ottenuti sono coerenti con le richieste avanzate dai sindacati, chiede al governo maggiori investimenti di risorse umane e finanziarie.

Anche se questo è un buon contratto - sostiene Di Menna (Uil-Scuola) - la scuola ha «il macigno della Finanziaria che non prevede nulla per i prossimi due anni». Ecco perché il sindacalista conferma la mobilitazione, nonché le procedure per lo sciopero.

AGNESE MALATESTA (da www.lasicilia.it)







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