Se l’accoglienza a scuola comincia con il gioco
Anche quest’anno, all’istituto comprensivo
Petrarca, l’inizio del nuovo
anno scolastico è stato all’insegna
del «Ciao scuola», l’iniziativa promossa
da sei anni dal preside Santo
Gagliano che ha deciso che per i ragazzi,
prima dell’impatto con i libri, è
più opportuno ambientarsi di nuovo
con un periodo di accoglienza dedicato
a giochi didattici, a questionari
di orientamento, e al recupero dei
debiti formativi certificato attraverso
un esame finale. Ma la gradita novità
di quest’anno è stata una gita di
due giorni sull’Etna, ragazzi e docenti
insieme. In realtà per i ragazzi
più piccoli, quelli fino alla quarta elementare,
la gita è durata solo un
giorno, mentre per i più grandi, dalla
quinta elementare alla terza media
è stata un’esperienza unica, per
molti la prima notte passata da soli
fuori casa.
A gruppi di classi gli studenti hanno
trovato accoglienza nella casa dei
salesiani San Filippo Neri, a Zafferana.
Un luogo spartano attrezzato per
i campeggi estivi. Ognuno si è portato
dietro le lenzuola e la biancheria e
ha sistemato il proprio letto. La scuola
ha provveduto al resto, poiché il
periodo di due giorni sconsigliava di
affidare la pulizia agli stessi ragazzi,
troppo poco il tempo a disposizione.
Per questo una parte della scuola si è
trasferita in montagna, cioè parte
dei collaboratori e i cuochi cui è stato
affidato il compito di preparare
per tutti. Ad organizzare la marea di
ragazzini che arrivava ad ondate sull’Etna
sono stati cinque giovani docenti
che si sono trasferiti nelle casa
dei salesiani, tutti gli altri colleghi, a
turno, hanno garantito la propria
presenza, ognuno secondo le proprie
possibilità, in modo da conciliare
le esigenze scolastiche con quelle
della famiglia. Massimo impegno,
dunque, ma anche grande flessibilità.
Per i ragazzi è stato un periodo
particolare. Escursioni nei boschi,
spedizioni a caccia di funghi insieme
ai professori, giochi di ogni tipo, all’aperto
e all’interno della casa, quando
il tempo ha fatto i capricci, e poi, dopo
cena, l’ora delle stelle, tutti attorno
al fuoco, a parlare e a cantare,
esperienze che i ragazzi non vivono
più.
«Questa - dice il preside Santo Gagliano
- è un’esperienza che arricchisce
i ragazzi che, dopo l’estate, si ritrovano
in un clima di festa, con lunghi
momenti liberi, insieme ad altre
classi, facendo cose differenti da
quelle abituali e sperimentando il
rapporto educativo con i docenti al di
fuori della classe e delle normali lezioni.
Adesso che si comincia con il
regolare orario scolastico l’atmosfera
non è quella tesa del ritorno sui
banchi di scuola, ma quella festosa e
rilassata di un gruppo di amici pronto
a ripartire».
P. L. (da www.lasicilia.it)