INTERROGAZIONE PARLAMENTARE: MISURE PER CONTRASTARE IL PRECARIATO NELLA SCUOLA
Data: Luned́, 08 ottobre 2007 ore 09:03:47 CEST
Argomento: Comunicati



Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per contrastare il precariato nella scuola, con particolare riferimento ai docenti di sostegno - n. 3-01279)
PRESIDENTE. Il deputato Licandro ha facoltà di illustrare la sua interrogazione Pag. 49 n. 3-01279, concernente misure per contrastare il precariato nella scuola, con particolare riferimento ai docenti di sostegno (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, questo Governo e questa maggioranza hanno indicato, come priorità strategiche, il rilancio della scuola, la lotta al precariato e, legando i due aspetti, la lotta al precariato degli insegnanti della scuola, in particolare di quella secondaria di secondo grado e, ancor più precisamente, degli insegnanti di sostegno; figura quest'ultima che, dopo anni di precariato, è rimasta sostanzialmente esclusa dalla recentissima, grande e importante immissione in ruolo.
Chiediamo al Governo il rispetto del programma e l'adeguamento degli organici di diritto, oggi assolutamente lontani dalle reali esigenze, che il doloroso fenomeno della disabilità e la sua soluzione, cioè quella dell'integrazione, impone per superare un meccanismo normativo assolutamente inadeguato.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, è vero che il tema della stabilità del lavoro e dell'occupazione, ma soprattutto della professionalità dei nostri docenti, è al centro dell'azione del Governo e che, in particolare, il tema dei diversamente abili e degli insegnanti di sostegno riveste una priorità assoluta. Tra breve risponderò ad un'interrogazione presentata dall'onorevole Sasso sulla stessa materia.
Onorevole Licandro, confermo che l'efficienza e l'efficacia della scuola esigono l'immissione in ruolo anche di coloro che già lavorano e che si sono formati in questi anni. Il Governo ha varato un piano di assunzioni a tempo indeterminato di 150 mila docenti e 20 mila unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, per il periodo 2007-2009. Un primo contingente di 50 mila unità di personale docente educativo e 10 mila di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, è già stato assunto. Per quest'anno, la legge finanziaria incrementa di altre 10 mila unità i posti per l'immissione in ruolo. Per evitare il riformarsi del precariato sono previste nuove modalità di reclutamento degli insegnanti.
Per quanto riguardo il tema molto importante degli insegnanti di sostegno, per l'anno scolastico 2007-2008 sono stati immessi in ruolo 5.387 docenti. Come lei ha ricordato, l'Italia è, per una volta, all'avanguardia in Europa in questo campo. Siamo tra i primi ad avere la consapevolezza che chi ha una disabilità, piuttosto che ricevere un insegnamento differenziale e separato, debba fare parte della comunità degli studenti e che l'insegnante di sostegno, anziché seguire solo una o più persone ad hoc, faccia parte del corpo docente e partecipi, dunque, alla conduzione delle politiche dell'insegnamento e della socializzazione nella scuola. L'Italia è orgogliosa di questa scelta. Noi abbiamo modificato la situazione; il nostro obiettivo è di attivare nell'anno scolastico circa 91 mila posti di sostegno. Per quanto riguarda le risorse di sostegno, i gruppi di lavoro, come ho detto, debbono essere orientati, secondo quanto condividono gli esperti di settore, già nelle prime fasi dell'integrazione scolastica, per poi ridurre gradualmente gli interventi individualizzati, per consolidare un'autonomia guidata, nel rispetto delle certificazioni sanitarie.
Per garantire la continuità didattica e una maggiore specializzazione dei docenti più rispondenti...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, è una materia delicata: prima forse ho guadagnato qualche secondo, ne rubo qualcuno adesso e concludo. In conclusione, nel disegno di legge finanziaria per il 2008 è inserita una norma sugli insegnanti di sostegno, che consentirà di passarePag. 50finalmente dalla logica dell'emergenza e delle deroghe a quella della programmazione e dell'organico funzionale, per assegnare in modo stabile docenti di sostegno a scuole o reti di scuole. L'organico passerà dagli attuali 48 mila a 65 mila posti per insegnanti di sostegno e un piano triennale definirà le nuove 17 mila assunzioni, riducendo così il grande numero di precari, soprattutto nella scuola superiore. Oggi solo il 50 per cento degli insegnanti di sostegno è di ruolo...
PRESIDENTE. Deve concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. ...ma tale percentuale è destinata ad aumentare per giungere fino al 70 per cento. Avrei altro da dire, ma per ragioni di tempo sono costretto a fermarmi.
PRESIDENTE. Il deputato Licandro ha facoltà di replicare, per due minuti.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, esprimo la mia soddisfazione per la risposta fornita dal Vicepresidente Rutelli; vedremo poi come si concretizzerà effettivamente ciò che lo stesso ha annunciato e se finalmente riusciremo a dare certezza all'intero mondo della scuola, che ha orientato gran parte del consenso verso la nostra maggioranza e l'attuale Governo. Al tempo stesso, però, manifestiamo preoccupazione per i tagli annunciati ed anche per l'annunciata disponibilità economica per le scuole private: non vorremmo che si tornasse indietro su quanto lei ha in questa sede affermato, rassicurandoci.
L'importanza assegnata alla figura dell'insegnante di sostegno - lei lo ha ricordato - ha fatto della scuola italiana un modello europeo: l'integrazione degli alunni disabili e il ruolo fondamentale - sia di formazione, sia per il forte significato sociale - che gli insegnanti di sostegno ricoprono, esigono la loro uscita dal disperante tunnel del precariato. Occorre, inoltre, chiarezza sull'aumento degli organici di diritto.
Insomma, si tratta di recuperare fino in fondo quella funzione e quella dignità, che fino ad oggi e nel recente passato ha fatto della scuola italiana una grande, apprezzata e invidiata istituzione.






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